La Pfizer ha comunicato, senza alcun preavviso, nel pomeriggio di venerdì scorso, che avrebbe unilateralmente ridotto le fiale del vaccino anti-Covid destinate all’Italia nel corso della prossima settimana del 29%. L’azienda americana ha unilateralmente redistribuito le dosi da consegnare ai 293 punti di somministrazione sul territorio italiano. Di conseguenza questa settimana, a fronte delle 562.770 dosi previste, verranno consegnate 397.800 dosi. Complessivamente, dunque, arriveranno 164.970 dosi in meno. “Inoltre – ha segnalato l’ufficio stampa del Commissario per l’emergenza Coronavirus – l’arbitraria distribuzione decisa dall’azienda, non condivisa né comunicata agli uffici del Commissario, produrrà un’asimmetria tra le singole Regioni, con una differente riduzione delle consegne e con sei Regioni che non subiranno alcuna riduzione”.
“Pfizer ha comunicato che avrebbe consegnato una quantità ridotta delle dosi di vaccino che erano pianificate e questo è avvenuto con un preavviso molto scarso, solo 48 ore” ha spiegato a Domenica In il Commissario, Domenico Arcuri. “Le dosi che ci verranno consegnate per questa settimana – ha aggiunto – saranno complessivamente il 29% in meno, e poi ci sono ulteriori asimmetrie tra le regioni, ho protestato molto duramente, penso che il diritto alla salute debba superare qualsiasi logica di mercato. La Pfizer ci ha assicurato che questa riduzione sarà solo per questa settimana, speriamo che sia vero. Per gli 80enni inizieremo le vaccinazioni a partire dalla prossima settimana. In due regioni sono già iniziate, ovviamente è molto importante che la Pfizer e le altre aziende riprendano ad avere comportamenti normali”.
“Parte della popolazione italiana – ha scritto il Commissario in una lettera inviata a Pfizer -, nei cui confronti si sta effettuando questa prima fase di vaccinazione, è costituita dalle fasce più deboli, come gli ultraottantenni, di regola accompagnati da una o più patologie. Quindi particolarmente esposti al rischio della vita. E per i quali non è immaginabile una sospensione o un ritardo nella somministrazione della seconda dose del vaccino”.
Di seguito la ripartizione delle dosi che verranno consegnate alle Regioni e il confronto con il precedente piano di consegne. Abruzzo: dosi previste 9.360, dosi consegnate 9.360 (invariato). Basilicata: previste 3.510, consegnate 3.510 (invariato). Calabria: previste 15.210, consegnate 9.360 (-5.850). Campania, previste 43.290, consegnate 38.610 (-4.680). Emilia-Romagna, previste 52.650, consegnate 26.910 (-25.740). Friuli-Venezia-Giulia, previste 15.210, consegnate 7.020 (-8.190). Lazio, previste 51.480, consegnate 38.610 (-12.870). Liguria, previste 21.060, consegnate 18.720, (-2.340). Lombardia, previste 95.940, consegnate 70.200 (-25.740). Marche, previste 10.530, consegnate 10.530 (invariato). Molise, previste 3.510, consegnate 3.510, invariato. Provincia Bolzano, previste 8.190, consegnate 3.510(-4.680). Provincia Trento, previste 5.850, consegnate 2.340 (-3.510). Piemonte, previste 50.310, consegnate 44.460 (-5.850). Puglia, previste 30.420, consegnate 18.720 (-11.700). Sardegna, previste 14.040, consegnate 7.020(-7.020). Sicilia, previste 49.140, consegnate 37.440 (-11.700). Toscana, previste 29.250, consegnate 18.720 (-10.530). Umbria, previste 5.850, consegnate 5.850 (invariato). Valle d’Aosta, previste 1.170, consegnate 1.170 (invariato). Veneto, previste 46.800, consegnate 22.230 (-24.570).
Secondo l’ultimo aggiornamento fornito dal Commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus (qui il report), dall’inizio della campagna di vaccinazione anti-covid in Italia sono state somministrate 1.153.501 dosi (722.179 donne e 431.322 uomini) su 1.445.925 consegnate da Pfizer e Moderna. Di queste, 850.219 sono state somministrate a operatori sanitari e sociosanitari, 199.342 a personale non sanitario, 103.940 a ospiti di strutture residenziali.