Dopo la stretta per le festività di Natale, l’Italia cambia colore e torna in zona arancione per tre giorni. Come stabilito dal governo, sarà consentito spostarsi liberamente nel proprio Comune e da questa mattina hanno riaperto tutti i negozi che dovranno abbassare le serrande alle 21. Restano chiusi, invece, bar, pasticcerie e ristoranti, a cui sono comunque permessi l’asporto e la consegna a domicilio, così come rimane invariato il coprifuoco dalle 22 alle 5. L’autocertificazione, a differenza di quanto accadeva con la zona rossa, serve solo per andare in un altro Comune, in un’altra Regione o per muoversi durante le ore notturne, a patto che sussistano motivi di salute, lavoro o necessità. Tra le motivazioni per cui l’esigenza di spostarsi è comprovata rientrano l’assistenza a genitori non autosufficienti, le visite ai figli per i genitori separati, i ricongiungimenti delle coppie in un unico appartamento.
Rispetto a quanto accadeva durante il lockdown di marzo, la zona arancione prevede anche alcune deroghe tra cui quella per chi vive nei Comuni con meno di 5mila abitanti che per evitare di essere penalizzati rispetto a chi vive nelle metropoli, potrà uscire dai confini comunali purché rimanga entro un raggio di 30 chilometri. Resta, però, vietato raggiungere i capoluoghi di provincia al fine di evitare assembramenti. Un’altra differenza rispetto a quanto accaduto nove mesi fa è che è permesso raggiungere le seconde case, purché queste si trovino all’interno della propria Regione di residenza. Nulla cambia, invece, per chi rientra dall’estero che sarà obbligato a sottoporsi a quarantena.