di Angelo Perfetti
Da nord a sud come ti avvicini all’immondizia senti puzza. Di malaffare, più che di rifiuti. Le inchieste si susseguono, definendo contorni inquietanti tra mazzette, appalti pilotati, ambiente a rischio. L’ultima puntata di questa saga è di stamattina: su provvedimento del gip del Tribunale di Trani i carabinieri hanno eseguito su tutto il territorio nazionale quattro ordinanze di custodia cautelare nei confronti di quattro persone accusate, a vario titolo, dei reati di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e concussione. Nel corso dell’inchiesta sono emersi collegamenti con analoga attività investigativa della Procura di Monza relativa alle modalità di aggiudicazione della stessa gara di appalto a un’altra azienda, a seguito della quale un ex assessore comunale di Andria è stato raggiunto da una misura cautelare in carcere per il reato di corruzione. L’indagine ha accertato l’esistenza di contatti tra l’ex amministratore pubblico e quattro dirigenti di una società operante nel settore dei rifiuti finalizzati ad aggiudicarsi l’appalto per la raccolta differenziata ‘porta a porta’ dei rifiuti solidi urbani nelle città di Andria e Canosa di Puglia, per un valore complessivo di circa 90 milioni di euro.