Il Ministro della Salute Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della cabina di regia (qui il video della conferenza stampa settimanale), ha firmato una nuova ordinanza che andrà in vigore a partire da lunedì 21 Giugno. Tutta Italia, come anticipato nei giorni scorsi, sarà dunque zona bianca, tranne la Valle d’Aosta. Le ultime regioni, ancora gialle, erano: Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Toscana, Sicilia, e la Provincia Autonoma di Bolzano.
“Oggi sarò chiamato a firmare delle ordinanze e dai dati che vediamo con queste faremo un altro passo in avanti: il 99 per cento del Paese arriverà in zona bianca, secondo le nostre previsioni” aveva detto in mattinata Speranza sottolineando che il risultato è figlio “di una campagna di vaccinazione che sta raggiungendo risultati molto importanti”.
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L’indice Rt, secondo i dati contenuti nell’ultimo monitoraggio valutato da Speranza, è stabile a 0,69. In netta riduzione, invece, l’incidenza dei contagi, che scende a circa 16.7 casi ogni 100 mila abitanti, rispetto a 25 di 7 giorni fa. Secondo il rapporto dell’Iss e del ministero della Salute, tutte le Regioni e le province autonome sono classificate a rischio basso, tranne tre: Basilicata, Friuli-Venezia Giulia e Molise, che sono, invece, classificate a rischio moderato. Tutte hanno comunque un valore dell’Rt compatibile con uno scenario di tipo uno. Nessuna supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o in area medica.
Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 6%, sotto la soglia critica, con una diminuzione nel numero di persone ricoverate che passa da 688 (08/06/2021) a 504 (15/06/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende ulteriormente (6%). Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 4.685 (08/06/2021) a 3.333 (15/06/2021). Quattro Regioni, Friuli-Venezia Giulia, Molise, Puglia e Veneto, riportano una allerta di resilienza, nessuna riporta molteplici allerta.
“Importante intervenire rapidamente per individuare i casi – ha detto il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro -, ciò proprio perché l’incidenza dei casi è in diminuzione. L’età media di chi contrare l’infezione continua a decrescere e si colloca a 37 anni e scende a 55 anni l’età media dei ricoveri e 61 anni di chi accedere alla terapia intensiva. Tra i 75 e 78 anni l’età media dei decessi”.
“I colori dell’epidemia in Europa – ha aggiunto Brusaferro – mostrano un decremento dei nuovi casi, con il verde che sta crescendo, un dato estremamente positivo. La Curva italiana è tra le più basse tra i principali paesi europei. C’è una decrescita dei casi in tutte le Regioni e cominciano ad essere numerosi i comuni dove non ci sono stati casi nelle ultime settimane”.
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