Ci vuole fegato per affermare che quanto sta accadendo in Emilia-Romagna sia la normalità oppure che le piogge di questi giorni stiano riequilibrando la situazione idrica del Paese. Pareri davvero surreali, come quello espresso da Vittorio Feltri nel suo editoriale su Libero intitolato Anneghiamo nelle balle dei climatologi, che vengono smentiti dai fatti e pure dagli studi di settore, non ultimi quelli del Cnr e dell’Istat che ieri hanno assestato un nuovo ceffone ai negazionisti del cambiamento climatico.
Cnr e Istat, parlando dell’ondata di maltempo in Emilia-Romagna, hanno assestato un nuovo ceffone ai negazionisti del cambiamento climatico
Secondo il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) le alluvioni che stanno colpendo l’Emilia-Romagna sono “un fenomeno che si verifica molto raramente nel mese di maggio” in quanto “solitamente si vedono nel periodo autunnale”. Intervenendo a Radio Cusano Campus, Marina Baldi del Cnr sottolinea che “dobbiamo ancora valutare questo tipo di configurazione atmosferica, al momento è difficile attribuirlo direttamente ad un cambiamento climatico. Quello che possiamo attribuire al cambiamento climatico è l’intensità di questi fenomeni”.
Una situazione con cui dobbiamo farci l’abitudine visto che secondo l’ultimo studio del Cnr questi eventi saranno sempre più frequenti con periodi di grandi piogge seguiti da altri molto siccitosi. Conclusioni analoghe a cui è arrivato l’Istituto nazionale di statistica (Istat) secondo cui “nel Rapporto 2023 dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc) delle Nazioni Unite gli scienziati ribadiscono la necessità di attuare azioni urgenti per il clima per garantire un futuro vivibile per tutti gli individui sul Pianeta”.
Secondo l’Istat “gli Indici estremi di temperatura mostrano aumenti per gran parte dei capoluoghi di Provincia. I giorni estivi sono in media 120 e le notti tropicali 44 (in crescita di +4 giorni e +6 notti rispetto al valore medio del periodo 2006-2015). Sale anche il numero di giorni senza pioggia (in media pari a 286 nell’anno) di +5 rispetto al periodo 2006-2015”.
Secondo l’Istituto “considerati i 109 capoluoghi di Provincia, nel 2021 la precipitazione totale è in media pari a 746 mm, con un calo di circa -119,4 mm sul valore medio 2006-2015” e “rispetto al decennio osservato, si registrano forti diminuzioni della precipitazione per 85 capoluoghi” conclude il report dell’Istituto nazionale di statistica.