Prima il Consiglio dei ministri, poi il vertice con i capi delegazione di maggioranza sbloccare i dossier in stallo sul tavolo di Giuseppe Conte. Il premier chiede un cambio di passo proprio mentre divampa la protesta, dentro e fuori la politica, sulle linee guida per la scuola in vista della ripresa a settembre. Ma il cambio di passo, al momento, stenta ad emergere. E le divisioni tra Pd, 5S e Iv sulle Regionali non agevolano il compito del governo.
La prima metà di luglio, per Conte, vedrà tre delicatissimi nodi sul tavolo: quello economico, quello dei fondi Ue, quello delle concessioni ad Autostrade. E’ sul primo e sul terzo dossier che il premier convoca la riunione con i capi delegazione e i responsabili economici dei partiti a Palazzo Chigi. Il premier vuole accelerare sia sul dl semplificazioni sia sulla “manovrina” che comporterà un nuovo scostamento di bilancio. Ma la strada è in salita. Innanzitutto sul taglio dell’Iva, sul quale i dubbi nella maggioranza permangono: dal No secco del Pd al sì subordinato alla riforma fiscale dei Cinque Stelle.
Nodi, questi, che Conte e il ministro Roberto Gualtieri sono chiamati a risolvere prima della costruzione del decreto economico che comporterà un ulteriore extradeficit che va, nelle previsioni attuali, dai 10 ai 20 miliardi. Preoccupano anche i numeri risicati al Senato dopo le ultime defezioni tra i 5S. Specie in vista del voto sul Mes previsto prima del Consiglio Ue del 17 luglio.