Oggi avevamo preparato un numero speciale del giornale, con cui festeggiare insieme alla comunità dei nostri lettori gli 11 anni di pubblicazione della Notizia. Invece festeggeremo un’altra volta, perché la scorsa notte è andata via la mamma del collega Davide Ruffolo, e siccome quella della Notizia è una comunità a partire dalla redazione e dalle altre persone che ci lavorano, adesso non abbiamo nessuna voglia di festeggiare, e ci stringiamo tutti con affetto al nostro redattore.
Desideriamo comunque ringraziare i lettori, gli abbonati e gli inserzionisti pubblicitari per il sostegno concreto che ci hanno dato in tutti questi anni, consentendoci di resistere e crescere nonostante una crisi senza precedenti per l’editoria. Così, senza clamore, mentre saltavano tante testate mantenute dal contributo pubblico o da imprenditori interessati a proteggere solo i loro affari, noi abbiamo consolidato la redazione e lanciato due anni fa l’edizione di Milano e sei mesi fa quella di Napoli.
Uno sforzo imponente, di cui ha grande merito il vicedirettore Antonio Pitoni, e che fa della Notizia l’unico quotidiano insieme a Corsera e Repubblica ad avere le cronache locali delle tre “capitali” di Nord, Centro e Sud Italia. Un nostro personale contributo all’unità del Paese, contro il disegno di dividerlo contenuto nella riforma dell’Autonomia regionale differenziata. Parallelamente è cresciuta l’edizione online, coordinata senza risparmio di energie dal responsabile Fabrizio Colarieti, e stiamo studiando altri progetti legati alla diffusione digitale. Tutto questo nuotando controcorrente, praticamente oscurati da Rai, Mediaset e quella che è l’informazione di sistema.
Per non parlare dell’assedio che subiamo da parte di politici, colletti bianchi, sindacati e detentori veri o presunti di qualsivoglia potere, con le loro minacce legali che quasi sempre si rivelano cause temerarie. Purtroppo tanta pressione rallenta la nostra crescita, al pari di tutto ciò che in Italia non fa parte di qualche salotto o è legato ai carri del potere.
Per questo rinnoviamo l’impegno a proseguire nel nostro lavoro a testa alta e senza cedere a nessuno, consapevoli di un carico che però si fa sempre più difficile da sostenere restando indipendenti. A maggior ragione desidero ringraziare i nostri azionisti, che non ci hanno mai fatto mancare il loro aiuto, a cominciare dalla famiglia dello stampatore Mario Farina, e da quella di Vincenzo Zappalà, un sincero sostenitore del pluralismo dell’informazione. Allo stesso modo, non posso dimenticare lo sforzo della Ready To, la concessionaria per la pubblicità guidata abilmente dalla dottoressa Cristina Panzironi, che ha portato La Notizia ad essere sempre più pianificata dai maggiori gruppi economici nazionali.
Non so dirvi adesso cosa sarà dell’editoria tradizionale nei prossimi undici anni, e dove saremo noi. Questo mondo sta cambiando velocemente, fagocitato dai social e da una irrefrenabile fuga dall’approfondimento e dalla lettura. Per questo anche noi potremo cambiare tante cose, ma mai il nostro impegno con i lettori.