Non solo affari. Ormai la cyber security, in Italia, è diventata un’attività molto proficua per fare rete e tessere relazioni di alto livello. Ed è così che un gruppetto di consulenti, complice l’elevato livello di allarme raggiunto anche nel Belpaese, sta cercando di mettersi in evidenza. Per capire il contesto di riferimento bisogna citare il Copasir, il Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti. E a fianco va considerata Intelligence collettiva, dinamica associazione animata dal grillino Angelo Tofalo, a sua volta componente del Copasir e di recente travolto dalle polemiche per i suoi contatti con Annamaria Fontana, la donna arrestata con il marito per traffico d’armi con Libia e Iran. L’ultimo “exploit” in ordine di tempo è quello di Antonio Teti, professore all’Università di Chieti, che lo scorso 31 gennaio è stato audito proprio dal Comitato di controllo sui servizi segreti. Docente di “tecnologia della persuasione nel Cyber spazio”, Teti è anche consulente delle Fiamme Gialle.
Il dettaglio – Ma soprattutto è uno dei frequentatori di Intelligence collettiva, l’associazione animata da Tofalo con incontri spesso introdotti da uno dei big pentastellati, il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio. A ben vedere Intelligence collettiva, nel cui team figura un altro membro del Copasir, il Pd Felice Casson, è diventata uno dei più dinamici terreni di confronto, anche istituzionale, sui temi della sicurezza informatica. Un altro frequentatore delle iniziative dell’associazione è Pierluigi Paganini, ingegnere, che attualmente fa parte del gruppo di lavoro “Cyber G7 2017” presso il ministero per gli affari esteri. Con lui ha avuto modo di incrociare il suo percorso con quello di Intelligence collettiva Andrea Rigoni, fino a qualche anno fa direttore di Gcsec, la fondazione promossa da Poste italiane per trattare temi legati alla sicurezza informatica. Nel passato di Rigoni, tra l’altro, c’è un’esperienza lavorativa in Booz & Company, società che un tempo faceva capo all’americana Booz Allen Hamilton. Si tratta del colosso della consulenza strategica con il quale ha collaborato Edward Snowden, il protagonista dell’ormai famoso Datagate. Certo è curioso notare come un organo istituzionale come il Copasir di fatto si trovi a condividere alcuni suoi protagonisti con un’associazione, Intelligence collettiva, che istituzionale non è, ma è animata da soggetti delle istituzioni. Circostanza provata anche dal fatto che le sue riunioni vengono ospitate presso la Auletta dei gruppi parlamentari, che fa capo alla Camera.