Punto a favore per il M5S. Il Tribunale di Cagliari ha stabilito che l’avvocato Silvio Demurtas non aveva titolo a richiedere all’associazione Rousseau l’elenco degli iscritti del Movimento. E in egual misura non era autorizzato a chiedere di indire le elezioni in seno all’associazione. E’ quanto emerge dal provvedimento con cui i giudici hanno deciso di rimuovere Demurtas dal ruolo di curatore speciale del M5S, nominando al suo posto l’avvocato Gianluigi Perra. Insomma l’avvocato sarebbe andato oltre i suoi poteri.
Il Tribunale ha infatti confermato che il ruolo del curatore speciale è limitato alla rappresentanza del M5S “nel procedimento di impugnazione della delibera di esclusione dell’associata Carla Cuccu” e non lo autorizza ad esercitare altre funzioni di rappresentanza. Per questi motivi i giudici cagliaritani hanno deciso non solo “la reiezione dell’istanza” di Demurtas ma anche “la revoca dall’incarico dell’avvocato e la sua sostituzione” (leggi l’articolo) per “l’accertato travisamento dei principi che regolano l’istituto” del curatore speciale. Non demordono Patrizio Rovelli e Lorenzo Borrè, legali della consigliera regionale in questione.
“Il provvedimento del presidente del Tribunale di Cagliari conferma comunque la necessità che il M5S sia rappresentato, nel procedimento d’impugnazione promosso da Carla Cuccu, da un curatore speciale stante l’attuale mancanza di un legale rappresentante”, dichiarano. In linea con quanto pensa lo stesso Demurtas e si presume anche Rousseau. Il provvedimento del Tribunale “anticipa” l’istanza del Movimento che il 18 maggio ha presentato una richiesta di revoca del curatore Demurtas, chiedendo però il contestuale riconoscimento della piena legittimazione di Vito Crimi (nella foto) come legale rappresentante del M5S e, in via subordinata, di provvedere alla designazione di un diverso curatore speciale.
Nel frattempo continua la battaglia di nervi tra l’associazione presieduta da Davide Casaleggio e i vertici del Movimento. Se il Blog delle Stelle rilancia, provocatoriamente, una petizione promossa da parte di un gruppo di attivisti per riaffermare il limite dei due mandati, il M5S vara una piattaforma ad hoc per la campagna di Virginia Raggi. “In vista delle prossime elezioni amministrative, nel massimo coordinamento con tutto il M5S romano, inauguriamo uno strumento on line tutto nuovo, di proprietà del M5S e da questi gestito”, annunciano senatori, deputati ed europarlamentari pentastellati eletti a Roma.
“La gestione dei dati – spiegano – farà capo direttamente ed esclusivamente al M5S”. Interpellato in merito il parlamentare grillino e coordinatore del Lazio Francesco Silvestri, spiega che questa “è l’unica piattaforma del M5S a sostegno di Virginia Raggi”. E a chi gli chiede del format lanciato da Rousseau a inizio mese per “scrivere il programma elettorale” per la Capitale, risponde: “Decade”. Il deputato tuttavia sottolinea che sulla nuova piattaforma “non si potrà votare, ci si potrà invece iscrivere e partecipare ai tavoli tematici. Alla piattaforma nazionale, che è una cosa diversa, stanno lavorando i vertici del Movimento”. Ma è già un primo passo nella strada verso la conquista dell’autonomia lontano da Rousseau.
Rimane sempre il nodo della lista degli iscritti. ll M5S di Giuseppe Conte, come ultima spiaggia, potrebbe sempre chiedere la procedura d’urgenza al Tribunale per farsi consegnare i dati. In attesa del pronunciamento del Garante per la Privacy. Ma c’è chi spera di poter scongiurare questo approdo e di far tornare le parti a sedersi attorno a un tavolo alla ricerca di una soluzione fuori dalle aule dei tribunali. Anche perché per il ricorso d’urgenza il Movimento sarebbe costretto ad attendere ancora un paio di settimane.