La Regione Abruzzo taglia e cuce. Per fronteggiare l’emergenza Coronavirus, la Giunta sovranista, guidata da Marco Marsilio (FdI), si affida alle cliniche private con un’ordinanza che mira a potenziare quella stessa rete ospedaliera stremata da una sforbiciata da 78 milioni di euro alla sanità pubblica, programmata, alla fine dell’anno scorso, con il sigillo dell’assessore alla Sanità, Nicoletta Verì. Il tutto con protocolli di manica larga per aumentare i posti Covid a disposizione. Nonostante “i numeri che registriamo adesso in Regione, testimonino come non ci fosse alcuna urgenza di correre dal privato già in questa fase”, obietta il vice presidente della commissione regionale Sanità, Francesco Taglieri (M5S).
Stando ad un recente studio pubblicato da Panorama, gli abruzzesi si sarebbero dimostrati tra i più attenti nel rispettare le misure restrittive disposte dal Governo. “Ciò ha consentito di contenere al massimo i contagi da Coronavirus e affrontare l’emergenza con numeri inferiori rispetto a quanto le previsioni lasciassero intendere”, aggiunge Taglieri. Eppure, nell’ordinanza dell’8 aprile Marsilio ha ritenuto lo stesso “necessario coinvolgere ulteriormente le suddette strutture di ricovero private nella rete di gestione dell’emergenza Covid19”. Per tutta la durata dell’emergenza sarà garantito alle cliniche che aderiranno all’intesa anche un anticipo, calcolato in base al fatturato prodotto lo stesso mese ma nel corso del 2019. Ma non è tutto. A pagina 3 dell’allegato 2 viene indicato chi pagherà pegno: “L’Azienda Usl territorialmente competente dovrà anticipare a titolo di acconto alla struttura stessa, esclusivamente per la durata del presente accordo, l’80% del tetto di spesa mensile autorizzato per il 2020 per le attività di ricovero”.
Quanto costerà un posto letto delle cliniche che si mettono a disposizione per l’emergenza sanitaria? La bellezza di 250 euro al giorno in strutture senza terapia intensiva, ma aumenterà a 700 euro e raggiungerà la somma di 1.100 euro al giorno per posti letto di terapia sub-intensiva e intensiva. Per le cospicue anticipazioni al privato, non sembra che la Regione attingerà dunque dal fondo d’emergenza, impiegato invece per l‘acquisto degli 85 ventilatori polmonari destinati alle 4 Asl abruzzesi che non navigano esattamente nell’oro specie dopo i tagli di fine anno. Insomma, dall’intesa tra la Regione e le strutture private convenzionate, tra aumento delle tariffe, indennità aggiuntiva e l’80% a titolo d’acconto, c’è chi teme un vero e proprio salasso in arrivo per gli abruzzesi.
“Invece di affrettarsi a chiudere accordi con i privati la Giunta Lega-FdI farebbe bene ad analizzare la situazione territoriale, vedere quali sono le necessità e muoversi di conseguenza – taglia corto la capogruppo M5S, Sara Marcozzi -. Per esempio, riaprendo quelle strutture che negli anni sono state tagliate anche dallo stesso Centrodestra, attualmente al governo della Regione, nel corso della Giunta Chiodi”. Tempi di sprechi, commissariamenti e Sanitopoli. Ma in Abruzzo la salute ha la memoria corta.