In attesa della riforma Cartabia, il secondo mandato presidenziale di Sergio Mattarella e l’elezione al vertice della Corte Costituzionale di Giuliano Amato stabilizzano oggettivamente la posizione del Csm che, dopo aver digerito il cosiddetto caso Palamara e superato il braccio di ferro col Consiglio di Stato, si avvia alla fase finale della consiliatura varando una notevole serie di importanti nomine.
A dare il via al conferimento dei rilevanti incarichi direttivi sarà, a giorni, la successione al Procuratore Federico Cafiero de Raho al vertice della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo. Nonostante l’ordine cronologico della scelta dei Procuratori della Repubblica di Milano e Palermo, la rilevanza nazionale della Dna determinerà la precedenza della nomina del nuovo procuratore nazionale antimafia. Fra i numerosi candidati spiccano le chance dei Procuratori distrettuali antimafia di Napoli e Catanzaro, Giovanni Melillo e Nicola Gratteri (nella foto).
La successione a Francesco Greco alla Procura di Milano, vacante dal 13 novembre scorso, ruota essenzialmente sulle candidature del Procuratore di Bologna Gimmi Amato, del Procuratore Generale di Firenze Marcello Viola e del Procuratore di La Spezia Antonio Patrono. A Palermo la prestigiosa eredità del neo Procuratore di Roma (leggi l’articolo), Francesco Lo Voi, sarà raccolta dal Procuratore Generale di Firenze Marcello Viola o dal Procuratore di Messina Maurizio De Lucia.
In caso di nomina di Melillo alla Dna, per Napoli sarebbe in pool position Michele Prestipino, mentre qualora Amato dovesse essere nominato a Milano, per la Procura di Bologna concorreranno il Procuratore generale de L’Aquila Alessandro Mancini e il Procuratore aggiunto di Roma Paolo Ielo. Prima della conclusione della consiliatura, il Csm dovrà decidere anche la successione al Procuratore di Firenze, Giuseppe Creazzo, alla vigilia della scadenza dell’incarico. Fra le numerose candidature figurano quelle dei Procuratori aggiunti di Roma, Rodolfo Sabelli e Paolo Ielo e del vicepresidente di Eurojust, Filippo Spezia.