Csm, i togati contro Pinelli: “Riferisca al plenum dell’incontro con Meloni”

Non si placa la polemica per l'incontro del vicepresidente del Csm con Meloni. Alla richiesta di riferire al plenum, Pinelli risponde con una mail

Csm, i togati contro Pinelli: “Riferisca al plenum dell’incontro con Meloni”

“Che si sono detti Meloni e Pinelli?”. A porre apertamente la domanda, che magistrati e politici si stanno facendo da domenica sera, ci ha pensato ieri l’ex ministro della Giustizia, il dem Andrea Orlando. Da quando cioè è stato reso noto l’incontro – assai irrituale – tra il vicepresidente del Consiglio superiore della Magistratura, Fabio Pinelli (area Lega), con la premier Giorgia Meloni. Un faccia a faccia definito “sorprendente” dal Quirinale (perifrasi presidenziale per dire che Mattarella non l’ha presa per niente bene), visto che il Capo dello Stato, che presiede anche il Csm, ne era stato informato solo pochi minuti prima.

Il colpo di mano di Pinelli

Un faccia a faccia quello tra la premier e l’avvocato padovano Pinelli (“gli incontri tra Cdm e vicepresidente del Csm sono una prassi così costante e diffusa che un giornale di destra, per smentirmi, cita ben due precedenti, uno del 2006 e l’altro degli anni ‘80. In entrambi i casi in un clima ben diverso nei rapporti tra Governo e Csm”, scrive ancora Orlando), arrivato oltretutto in un momento di grande frizione tra maggioranza e magistratura.

L’ordine del governo è “minimizzare”

Uno sgarbo, sul quale, però, l’ordine di scuderia del governo è “minimizzare”. “Credo sia perfettamente normale che vi sia questa interlocuzione, che non vulnera nessuna prassi o legge dello Stato”, ha dichiarato ieri il Guardasigilli Carlo Nordio. Ma il ministro della Giustizia è andato oltre, arrivando a negare l’evidenza: “Non credo ci sia un’irritazione del Quirinale. Ho incontrato anche io ieri il vicepresidente Pinelli e l’interlocuzione è periodica, perché, soprattutto in questo momento di riforme, abbiamo interlocuzioni con Pinelli, Csm, Consiglio nazionale forense e altre associazioni”.

Sulla stessa linea il vice-ministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto: “Da quanto ho letto, il presidente Pinelli ha avvisato il Quirinale e ha detto che chiarirà ai suoi colleghi quello che è accaduto. Un incontro istituzionale, alla luce del sole tra l’altro, quindi mi pare che non c’è nessuna volontà di nascondere nulla”.

“La premier ha fiducia nella magistratura…”

Sì, ma cosa si sono detti…? Secondo fonti del Csm “dall’incontro è emerso che la presidente del Consiglio ha fiducia nella magistratura e non è in nessun modo interessata alle polemiche”. Una dichiarazione che lascia il tempo che trova, anche perché sarebbe stato alquanto “singolare” se la premier avesse affermato di non avere fiducia nella magistratura e di essere interessata alle polemiche…

Pinelli: “La mia porta è aperta a tutti”

Il diretto interessato, nel goffo tentativo di smorzare le polemiche, sollecitato dai membri del Csm a riferire al parlamentino dei giudici, ieri ha preferito inviare una mail a tutti i consiglieri di palazzo Bachelet, offrendosi di dare spiegazioni “ad personam“: “Come ben sapete, la mia presenza in sede è costante e le mie porte sono sempre aperte per ciascuno di voi. Sono quindi ben lieto di poter interloquire con chi manifestasse ancora interesse per l’incontro istituzionale da me avuto con il Presidente del Consiglio dei Ministri, del quale avevo informato il Quirinale nonché i componenti del Comitato di Presidenza”. “Sin d’ora voglio rassicurare che si è ovviamente trattato di un incontro programmato nell’ambito di una corretta e istituzionale relazione tra Organi dello Stato”, aveva aggiunto.

La rivolta dei 14 togati

Risultato? Nuova benzina sul fuoco. Tanto che 14 consiglieri del Csm – tutti i togati, tranne i membri di Magistratura indipendente, corrente di destra – hanno risposto chiedendo che Pinelli si presenti in audizione formale a rendere conto dell’accaduto.

Il magistrato Basilico: “Non c’è memoria di un precedente simile”

“Il comunicato emesso dalla presidenza del Consiglio rende noto che Pinelli ha reso visita alla presidente Meloni in veste ufficiale. Se così è, credo che il Consiglio, che è organo collegiale, avrebbe dovuto averne notizia”, ha commentato ieri Marcello Basilico, componente togato del Csm. “Non c’è memoria di un precedente in tal senso”, aggiunge, sottolineando come il faccia a faccia sia avvenuto nello stesso giorno nel quale si è svolta l’assemblea pubblica dell’Anm a Bologna, indetta dopo gli attacchi dell’esecutivo ai giudici.

Nello scontro governo-magistrati “non vedo un conflitto, vedo attacchi”, ha continuato Basilico, “E non è la magistratura a promuoverli. I magistrati scrivono provvedimenti, che ovviamente possono essere criticati nel merito. E il Consiglio è naturale interprete delle preoccupazioni dei colleghi che, per quei provvedimenti, finiscono sotto attacco. Il Csm è un organo collegiale, deputato a difendere l’autonomia e l’indipendenza della magistratura. Perciò deve essere coinvolto nella sua interezza in ogni iniziativa di rilievo pubblico”.