Quasi 50 milioni. Per l’esattezza 48,1 milioni di euro. Tanto prevede di spendere nel 2019 il Consiglio Superiore della Magistratura. Una cifra interessante, specie se raffrontata alla previsione iniziale del 2018, quando si prevedeva di spendere 46,6 milioni. Insomma, il primo previsionale dell’era David Ermini, ex responsabile giustizia del Pd e fedelissimo di Matteo Renzi, da pochi mesi nominato vice del presidente Sergio Mattarella, si caratterizza per un aumento della spesa. Un aumento, peraltro, che è più considerevole di quel che si pensa, se si confrontano i 48 milioni con le previsioni definitive di spesa dell’anno scorso: dai 46 milioni iniziale previsti, infatti, la spesa è effettivamente stata di 36,5 milioni. Un bel balzo in avanti, insomma, vista la variazione 2018-2019 di ben 11,6 milioni di euro.
A questo punto, però, andiamo a vedere per cosa spenderà il Csm. Primo dato interessante è che ci sarà un ragguardevole risparmio per “compensi ed altri assegni ai Componenti del Csm”. Dai 7 milioni spesi nel 2018 si scenderà a 5,7. Perché mai tale “crollo”? A diminuire drasticamente è la voce “indennità di cessazione dalla carica ai Componenti laici eletti dal Parlamento non dipendenti dello Stato”. In pratica con l’elezione dei nuovi membri, avvenuta a luglio, gli ex hanno goduto di una speciale indennità di cessazione, che ci è costata l’anno scorso qualcosa come 1,5 milioni di euro. Ma andiamo avanti. A crescere, invece, sono le uscite per gli stipendi del personale: nel 2019 si prevede una spesa di 25 milioni di euro (nel 2018 è stati pari a 21,6). Dagli stipendi del personale di ruolo (15,2 milioni) al trattamento economico del personale non di ruolo (633mila euro), senza dimenticare le indennità in favore dei magistrati addetti alla segreteria e all’ufficio studi (poco più di un milione) e gli oneri previenziali e assistenziali per 5,4 milioni. Curiosa, poi, la formazione linguistica per il personale, voce di spesa per cui si prevede un costo di 120mila euro.
Non poteva mancare, poi, la lunga sequela di spese per acquisto di beni, servizi e forniture. La prima voce che salta all’occhio è quella relativa alla “realizzazione del progetto di reingegnerizzazione del sistema informativo del Csm”, per cui si prevede un grosso investimento, vista la spesa preventivata nel 2019 di 5,3 milioni di euro. E, tra le pubblicazioni del Csm (50mila euro), la creazione e la gestione di un ufficio stampa (80mila euro), nuovi arredi e manutenzione (135mila), pulizia e facchinaggio (400mila), a spiccare è soprattutto la spesa per “servizi di gestione integrata” per le trasferte dei componenti del Csm, collaboratori, consulenti e così via, e per il servizio catering per gli eventi organizzati dal Consiglio: in totale parliamo di oltre un milione di euro previsto. Decisamente curioso, considerando che nel 2018 la spesa è stata pari a zero.