Riportare l’inflazione a livelli di ragionevolezza è cruciale per dare una spinta alla transizione ecologica così come la transizione ecologica diventa determinante per contenere la dinamica inflazionistica. È questo il messaggio che Christine Lagarde affida ai leader dei governi, della finanza e dell’industria del Vecchio Continente per accelerare il passaggio all’energia pulita.
L’occasione è una conferenza di alto livello nel quartier generale della Agenzia internazionale dell’energia (Iea) a Parigi. L’Europa a oggi non investe abbastanza nella transizione energetica, mentre servono maggiori risorse annuali entro il 2030 e interventi rapidi per garantire la competitività industriale e la stabilità finanziaria e per raggiungere le emissioni nette zero entro il 2050, dicono in coro i vertici della Banca centrale europea (Bce), della Banca europea degli investimenti (Bei) e della Iea.
Contro l’inflazione limitare la dipendenza energetica
Accelerare gli investimenti nella transizione energetica “aiuterà l’Europa a limitare la dipendenza dai principali produttori di combustibili fossili e dai mercati spesso volatili”, hanno affermato Lagarde, Werner Hoyer (presidente della Bei) e Fatih Birol direttore esecutivo della Iea.
L’industria europea, invece, “è in svantaggio competitivo sul prezzo dell’energia rispetto ad esempio a Stati Uniti, Cina, India, Giappone e Corea che hanno anche ambiziosi programmi per rafforzare le catene di approvvigionamento nazionali, la sicurezza delle risorse e la capacità produttiva”. Oltre alla tensione geopolitica e all’elevata inflazione, Bce, Bei e Iea indicano l’incertezza politica e le lunghe procedure autorizzative fra le barriere agli investimenti privati. Per aprire la strada a un migliore accesso ai finanziamenti green, Bce, Bei e Iea propongono di istituire “un’Unione del mercato dei capitali (Cmu) verdi”.
E infine il messaggio della Lagarde: una transizione ecologica “ordinata” aiuta a contenere le dinamiche dell’inflazione, così come la stabilità dei prezzi è cruciale perché offre alle imprese una visione su come i loro costi si evolveranno nel tempo. Gli ultimi anni – ha spiegato la presidente della Bce – hanno dimostrato come la volatilità dei prezzi dell’energia e i persistenti cambiamenti nei mercati energetici possono avere implicazioni significative sulle dinamiche dell’inflazione.
Allo stesso tempo per gli investimenti verdi, che spesso non generano rendimenti fino a molti anni dopo, è ancora più importante che ci sia un’attesa di stabilità per i prezzi. Ciò è particolarmente vero perché una parte significativa degli investimenti verdi è finanziata attraverso utili trattenuti.
Senza la stabilità dei prezzi, questi fondi perderanno valore o saranno dirottati verso investimenti protetti dall’inflazione, sviluppi che ostacolerebbero gli investimenti in tecnologie verdi più rischiose. Lagarde a tal proposito indica tre elementi chiave: “Evitare di procrastinare le azioni”, “comprendere le sfide” e condividere “i costi in maniera equa”.
L’appello
“La rapida risposta dell’Europa alla crisi energetica globale le ha consentito di allontanarsi dal suo principale fornitore di energia, la Russia, più agevolmente di quanto molti immaginavano, ma ora l’Europa deve imparare a crescere e prosperare in questa nuova realtà” ha rilevato Birol.
“I leader politici devono intervenire in modo coraggioso e in fretta affinché l’Europa rimanga una potenza industriale globale”, ha avvertito. “La transizione energetica è un’opportunità per l’Europa e per il mondo” ha osservato Hoyer. “Solo investimenti massicci e rapidi in tecnologie a zero emissioni nette – ha affermato – garantiranno che l’Europa rimanga un luogo attraente in cui fare affari dove si creano ricchezza e posti di lavoro”.