Crollano le immatricolazioni, profondo rosso per Stellantis

Continua la crisi del settore automotive a ottobre, ma per Stellantis il calo di immatricolazione è ancora più pesante.

Crollano le immatricolazioni, profondo rosso per Stellantis

Il crollo delle immatricolazioni non si arresta. Le nuove auto immesse sulle strade sono il 9% in meno in un anno, ma il tonfo è ancora più evidente per Stellantis, che perde quasi il 28% dei veicoli. I dati sulle immatricolazioni di automobili nel mese di ottobre sono impietosi. Per tutti, ma soprattutto per Stellantis. Che a ottobre ha venduto 31.924 auto, ovvero il 27,8% in meno rispetto allo stesso mese del 2023.

Crolla, inevitabilmente, anche la quota di mercato, che passa dal 31,7% al 25,2%. Nei primi dieci mesi dell’anno il gruppo ha venduto poco meno di 400mila vetture, ovvero l’8% in meno rispetto al 2023. E la quota di mercato è scesa dal 32,8% al 29,9%. Va detto che il trend, negativo, per Stellantis è comunque meno drammatico di settembre, quando si era arrivati addirittura a un -33,9%.

Restano comunque quattro auto di Stellantis tra le dieci più vendute in Italia nel mese di ottobre: al primo posto c’è infatti la Fiat Panda, con 7.012 unità. Seguono la Jeep Avenger, terza, e poi anche la Peugeot 208 e l’Opel Corsa. Il calo per i marchi ex Fca è pronunciato soprattutto per Fiat (-43%, scavalcata da Volkswagen e Toyota) e Alfa Romeo (-25%), ma soprattutto Lancia (-80%).

E la crisi di Stellantis non può che farsi sentire sugli stabilimenti italiani del gruppo, come nel caso di Termoli. Dove, spiega Stefania Fantauzzi dell’Usb, “dal 14 luglio scorso circa 500 persone del reparto motori fire 8 e 16 valvole sono in cassa integrazione. Non lavorano da quasi 4 mesi e il resto dello stabilimento saltuariamente è a casa”. Anche per questa ragione venerdì 8 novembre è previsto uno sciopero di otto ore davanti allo stabilimento.

Non solo Stellantis, la crisi dell’automotive

La situazione di Stellantis è di certo la più complicata, ma le immatricolazioni delle auto in Italia fanno segnare dati molto negativi in generale. Come spiega Roberto Vavassori, presidente di Anfia, il mercato italiano a ottobre “si mostra nuovamente in importante ribasso dopo due mesi consecutivi in calo a doppia cifra”. Il trend negativo rischia “di portare in rosso anche il consuntivo di fine anno”.

La crisi italiana ed europea dell’automotive sta creando “una situazione di gravissima difficoltà per la nostra filiera – prosegue Vavassori – alla quale si aggiungono costi di produzione in forte disparità rispetto al resto d’Europa ed effetti negativi sulla componentistica del rallentamento degli investimenti in nuove tecnologie della mobilità da parte delle case costruttrici”. Tornando sui dati, il calo di immatricolazioni per i veicoli a benzina è del 10%, per il diesel è del 19,8%. Le autovetture mild e full hybrid sono invece in calo dello 0,2%, con una flessione del 19% per le vetture ricaricabili (Bev e Phev). S.R.