Anche la Croce Rossa internazionale finisce nello scandalo che ha coinvolto molte agenzie umanitarie per lo sfruttamento sessuale di persone vulnerabili.
Il Comitato Internazionale ha fatto sapere che, negli ultimi tre anni, 21 membri del personale hanno lasciato i loro posti di lavoro per cattiva condotta sessuale: avevano pagato per “servizi” e, una volta individuati, si sono dimesse o sono stati allontanate dall’agenzia di aiuti.
Il direttore generale, Yves Daccord – che dopo lo scandalo che ha coinvolto altre agenzie umanitarie aveva ordinato un’inchiesta interna – ha detto in un comunicato inviato alla France presse di “aver ordinato ai miei collaboratori di passare al setaccio i dati a nostra disposizione sugli abusi sessuali e posso dirvi che dal 2015 abbiamo identificato 21 membri del personale che o sono stati allontanati per aver pagato prestazioni sessuali o si sono dimessi durante l’indagine interna”. Ad altre due persone non è stato rinnovato il contratto per circostanze simili, ha aggiunto Daccord, spiegando che la struttura decentralizzata dell’organizzazione, che conta 17.000 operatori nel mondo, rende complicato avere un quadro completo.
“Questo è un momento spartiacque per il settore umanitario nel suo insieme – ha concluso il direttore generale della Croce Rossa – lo dobbiamo alla gente che serviamo, comportarci con assoluta integrità”.