Usa e Gran Bretagna hanno lanciato attacchi contro le postazioni Houthi in Yemen. Un’offensiva che arriva dopo che i miliziani hanno sfidato l’avvertimento di non continuare con i loro raid nel Mar Rosso. Nell’operazione sono coinvolti anche altri Paesi alleati degli Stati Uniti, come Paesi Bassi, Australia, Canada e Bahrein: dovrebbero fornire un sopporto logistico e di intelligence.
Gli attacchi sono stati effettuati con aerei da combattimento e missili Tomahawk e sono stati colpiti più di una dozzina di obiettivi Houthi. I missili sono stati lanciati dal cielo, ma anche da mare e terra. L’obiettivo è di indebolire gli Houthi nei loro attacchi alle navi nel Mar Rosso. I ribelli rispondono spiegando che continueranno a prendere di mira le navi israeliane “fino alla fine dell’aggressione contro Gaza”.
Usa e Gran Bretagna attaccano le basi Houthi
La conferma dell’attacco è arrivata anche dal presidente Usa, Joe Biden: “Oggi, su mio ordine, le forze militari statunitensi, insieme al Regno Unito e con il sostegno di Australia, Bahrein, Canada e Olanda, hanno condotto con successo attacchi contro una serie di obiettivi nello Yemen utilizzati dai ribelli Houthi per mettere a repentaglio la libertà di navigazione in uno dei corsi d’acqua più vitali del mondo”.
Si tratta di una “risposta diretta agli attacchi Houthi” e in caso di necessità gli Stati Uniti si dicono pronti a “prender ulteriori misure”. Dall’Arabia Saudita viene espressa “grande preoccupazione” per queste operazioni militari, come comunica il ministero degli Esteri di Riyad, che invita “a evitare un’escalation”.
Le condanne agli attacchi Usa
L’attacco comporta reazioni immediate su diversi fronti. A partire da quello di Hamas, con il suo esponente Sami Abu Zhouri che parla di una “aggressione che indica la decisione di espandere l’area del conflitto al di fuori della Striscia: questo avrà delle conseguenze”. Secondo l’esponente di Hamas, “l’aggressione degli Usa e della Gran Bretagna contro settori dell’esercito yemenita, perché si è schierato con Gaza, è una provocazione contro la nazione palestinese”.
Condanna anche da Mosca, che sottolinea il rischio di una escalation: “Gli attacchi statunitensi nello Yemen sono un nuovo esempio della distorsione da parte degli anglosassoni delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu e del totale disprezzo del diritto internazionale in nome di un’escalation nella regione per raggiungere i loro obiettivi distruttivi”. La Russia chiede una riunione urgente del Consiglio di sicurezza dell’Onu dopo gli attacchi.