“Quello che gli attori in campo in questa crisi, la peggiore – ma anche la più pericolosa – da Tangentopoli e dalla nascita della cosiddetta Seconda Repubblica, hanno il dovere di fare, è dire una parola chiara ai cittadini, al di là degli interessi di parte e delle strategie sul come uscire dall’impasse nella quale il sistema politico è stato precipitato dall’azzardo di Matteo Salvini”. E’ quanto scrive il senatore M5S, Primo Di Nicola, in un post sulla sua pagina Facebook dal titolo “Crisi, indietro non si torna: addio alla Lega”.
“Doveva essere una crisi trasparente – aggiunge l’esponente pentastellato -, aveva promesso il presidente Conte, e sinora e in attesa dalle scadenze che il Quirinale fisserà, lo è stata almeno nell’ultimo passaggio parlamentare. Più oscuro invece il modo in cui alcune forze politiche si stanno in proprio gestendo e con le altre confrontando: grandi tatticismi che i cittadini non comprendono e dei quali sono stanchi da decenni”.
“Un intero Paese – scrive ancora Di Nicola -, seppure momentaneamente trasferito sulle spiagge o in montagna, viene tenuto con il fiato sospeso. Anche su un punto che sembrava ormai acclarato da chi è preoccupato per le sorti dell’economia, per le nostre relazioni internazionali e per la condizione dei cittadini: la ormai scarsa o nulla credibilità di Salvini, non più riferita solamente alla sua capacità di governo ma anche -a causa degli scandali petroliferi moscoviti fonti di potenziali condizionamenti se non addirittura ricatti- ai dubbi sulla sua affidabilità nella tutela degli interessi nazionali e quelli del sistema di alleanze nel quale l’Italia è inserita”.
“Non si può in nome dei propri interessi di parte – aggiunge il senatore del Movimento Cinque Stelle -, come ha fatto il leader della Lega, invocare la crisi di governo, le elezioni e addirittura “i pieni poteri” e poi fare marcia indietro perchè il disegno non va in porto, come se nulla fosse. Tenere lontano dal governo Salvini è ormai diventato un dovere democratico, per conservare un minimo di credibilità alla politica, alle prerogative del Parlamento e a quelle della presidenza della Repubblica, la sola titolata a indicare la data di nuove elezioni”.
“Una risposta netta alla Lega va dunque data e subito – conclude Di Nicola -, in maniera netta e inequivocabile, per i doveri di trasparenza che si hanno verso i cittadini e perché in gioco non c’è solo la formazione di un nuovo governo, ma la credibilità stessa, la sacralità delle istituzioni democratiche: indietro non si torna!”.