Crimini di guerra russi in Ucraina: in seguito alla scoperta del massacro di Bucha, non solo Kiev ma il mondo intero sta chiedendo che venga fatta chiarezza rispetto alle atrocità commesse dai militari russi contro i civili ucraini. Quali sono e quali possono essere le sanzioni emanate contro il Cremlino?
Corte penale internazionale: aperta inchiesta su crimini di guerra russi in Ucraina
Il procuratore capo della Corte penale internazionale Karim Khan ha stabilito l’apertura di un’indagine incentrata sui possibili crimini di guerra russi e crimini contro l’umanità in Ucraina. L’inchiesta si focalizzerà sui presunti crimini che potrebbero essere stati commessi nel periodo che ha preceduto l’invasione da parte delle truppe russe ma, a questo proposito, il procuratore capo Khan ha aggiunto: “Data l’espansione del conflitto negli ultimi giorni, è mia intenzione prendere in considerazione ogni crimine commesso da qualsiasi parte in conflitto, in qualsiasi parte del territorio”.
La Corte penale internazionale, intanto, ha riferito di aver già effettuato un’indagine preliminare volta ad appurare i crimini commessi durante la repressione violenta delle proteste filoeuropeiste che si sono tenute a Kiev tra il 2013 e il 2014 e i crimini in Crimea – annessa da Mosca nel 2014 – e in Ucraina orientale.
In merito all’indagine preliminare, il procuratore capo ha precisato: “Sono persuaso che ci sia una base ragionevole per ritenere che presunti crimini di guerra e crimini contro l’umanità siano stati commessi in Ucraina dal 2014”.
Crimini di guerra: quali sono e le possibili sanzioni
Per crimini di guerra si intende una violazione punibile secondo quanto previsto dai trattati e dalle leggi internazionali che riguarda il diritto bellico. Ogni violazione delle leggi di guerra è classificata come crimine di guerra.
Nello specifico, i crimini di guerra includono violazioni delle protezioni stabilite dalle leggi di guerra e le violazioni delle procedure e delle norme di combattimento come, ad esempio, attaccare il nemico quando si invoca il cessate il fuoco. Inoltre, rientrano nei crimini di guerra anche atti che vanno contro il diritto internazionale umanitario.
Tra le sanzioni previste per punire i crimini di guerra, possono essere previste punizioni di natura economica o la detenzione.
Corte internazionale di Giustizia: le udienze del 7 e dell’8 marzo
Insieme alla Corte penale internazionale, si è mossa anche la Corte internazionale di Giustizia ossia il più importante organo giudiziario dell’Organizzazione delle Nazioni Unite.
In questo contesto, nelle giornate di lunedì 7 e martedì 8 marzo, si sono tenute le udienze pubbliche sul “caso relativo alle accuse di genocidio ai sensi della Convenzione sulla prevenzione e la punizione del crimine di genocidio (Ucraina contro Federazione russa)”.
Presentando la sua richiesta, l’Ucraina ha affermato che il Governo di Mosca ha “falsamente affermato che si sono verificati atti di genocidio nelle regioni separatiste di Donetsk e Lugansk” e ha denunciato che, poco dopo, il Cremlino ha annunciato una “operazione militare speciale contro Kiev”.
Massacro di Bucha e orrori a Irpin e Borodyanka: i crimini di guerra commessi dai russi
In seguito alla scoperta del massacro di Bucha, cittadina a nord-ovest di Kiev lasciata dai russi nella giornata di mercoledì 30 marzo e tornata sotto il controllo ucraino, il mondo intero sta chiedendo che la Russia di Putin venga processata per i crimini di guerra commessi in Ucraina.
A questo proposito, il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha affermato che la ritirata russa da alcune parti dell’Ucraina “è come il riflusso di un’onda che scopre la morte e la distruzione che i russi si sono lasciati alle spalle”.
Blinken, inoltre, ha dichiarato: “Temiamo, purtroppo, che ne vedremo ancora di orrori man mano che i russi si ritirano. Gli Stati Uniti hanno stanziato altri 100 milioni di dollari di aiuti militari supplementari a Kiev, per venire incontro all’urgente bisogno dell’Ucraina di sistemi anti-corazzati”.
La procuratrice generale ucraina, Irina Venediktova, invece, ha comunicato che al momento si sta indagando su non meno di 5.000 casi di presunti crimini di guerra commessi dalle forze armate russe e ha precisato che i crimini di guerrasono i primi a essere indagati “seguiti dai crimini contro l’umanità e dal genocidio”.
Le drammatiche immagini diffuse dopo la liberazione di Bucha, intanto, sono state seguite dai nuovi orrori emersi a Borodyanka e a Irpin, città presso le quali sono stati rinvenuti cadaveri carbonizzati o abbandonati in avanzato stato di decomposizione o schiacciati dai carri armati o, ancora, gettati in tombini e bidoni.