Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana, ha presentato il simbolo comune con Europa Verde con Angelo Bonelli e Eleonora Evi.
Fratoianni, le faccio la domanda che fanno tutti in queste ore: davvero Sinistra Italiana e Verdi staranno con Calenda?
Sinistra italiana e Verdi stanno con il paese soffre che soffre una crisi sociale e ambientale. Credo che serva una proposta chiara, ambiziosa e radicale nelle soluzioni. Serve una proposta che comprenda la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario – per tenere insieme transizione e occupazione -, serve un serio percorso di digitalizzazione, serve una vera transizione. Siamo l’unico Paese in cui salari da 30 anni calano mentre i prezzi crescono. Penso a un Paese che per tornare competitivo investa sull’istruzione gratuita fino all’Università, nella ricerca pubblica, nella sanità, nelle energie rinnovabili e non fossili. Penso a un paese che ha bisogno di cambiare per aumentare i diritti. Noi lo faremo consapevoli che di fronte abbiamo una destra pericolosa per le sue ricette, non solo per la provenienza: sono gli amici di Trump, è la destra del negazionismo, che vuole la flat tax smantellando lo stato sociale considerato solo merce da spartire. Credo che tutti debbano porsi un problema: come impedire che questa destra vinca e ci condanni a un pericoloso passo indietro? Questo riguarda tutti. Per cui Fratoianni e Bonelli all’inizio di questa crisi determinata da una delle forze che sostenevano il governo propongono un progetto. Ricordo che io sono stato sempre all’opposizione, contro l’invio di armi, contro l’aumento delle spese militari, contro la delega fiscale senza progressività. Di fronte a una crisi che ha precipitato il Paese in una campagna elettorale mai vista, ad agosto, noi continuiamo a dire a coloro che oggi pensano che la ricetta della destra vada combattuta che sono tutti chiamati a un elemento di responsabilità. Questa volta la uso io questa parola che tante volte hanno scagliato contro di me. Si lavori alla più larga convergenza in difesa della Costituzione.
E quindi Fratoianni con Calenda?
No, il loro programma è incompatibile. Non avrò mai un programma insieme a Calenda, non avrei un programma comune con quasi nessuna delle forze che ha governato con Draghi. Sono stato d’accordo solo raramente nel governo Conte 2.
Però Letta pensa a un’alleanza che vada da voi fino a Azione…
Ognuno la pensa come vuole. Discuteremo, ci confronteremo. Oggi inizia una campagna elettorale per i nostri contenuti. Il modo sarà l’oggetto della discussione dei prossimi giorni e delle prossime settimane. Io continuerò ad appellarmi all’impegno di tutti, a ripetere, verificare fino all’ultimo minuto, fino al 20 agosto quando ci sarà la presentazione delle liste. Del resto siamo di fronte anche a una pessima legge elettorale.
Quindi potrebbe essere il pontiere con il M5S?
Non pontiere, continuerò ad affermare quello che mi pare buonsenso: costruire con chiunque sia possibile una convergenza programmatica sui singoli temi. Come ho sempre fatto, all’opposizione e in maggioranza. Questo lo farò continuamente, lo ripeto: mi rivolgerò a tutti perché il tema della destra che avanza è un tema che non può essere agitato a corrente alternata, deve prevedere l’impegno di tutti. Ma non si fa una campagna elettorale “contro”. Una cosa posso dirla: chi vota per il nostro simbolo ha la certezza che chi verrà eletto e andrà in Parlamento continuerà a non votare per l’aumento della spesa militare, per l’invio di armi, continuerà a dire no al rigassificatore di Piombino. Gli elettori possono stare tranquilli. Possono misurare che quello che diciamo ha una certa corrispondenza: sono in parlamento da 9 anni credo che si difficile per chiunque indicare qualche passaggio in cui la mia correttezza e trasparenza sia stata messa in discussione.
Letta dice di puntare ai voti di Forza Italia, dopo aver agitato “l’agenda Draghi”…
Ognuno punta a prendere i voti che ritiene potenzialmente disponibili. Certo io penso che si debba lavorare per prendere voti ma anche per dare una speranza a chi in questo Paese ha continuato a soffrire. Lo dico chiaramente: non credo che esista un’agenda Draghi come possibile piattaforma per l’Italia nei prossimi decenni. Tra un po’ sarà Draghi a dirlo a chi continua a tirarlo per la giacchetta. L’agenda Draghi cos’è? Non esiste, era un governo d’eccezione per stessa definizione di chi l’ha fatto nascere (e io non sono tra loro). Il Presidente Repubblica disse “un governo che non risponde a nessuna formula politica”. Come si può pensare di farne una piattaforma? Non si può. A meno che non si pensi di porre le basi per creare le condizioni per un governo simile al precedente. Quella formula richiede una trasversalità. L’altra garanzia che posso dare ai nostri elettori è: se per caso grazie a questa legge elettorale, si dovesse determinare la condizione per un trasversalismo per un governo come quello Draghi noi non ci saremo.
I sondaggi parlano chiaro: la destra stravince. Come si può pensare di batterla?
Le campagne elettorali cambiano umori e percezioni. Io mi auguro che di fronte alla campagna della destra (Salvini posta già il suo faccione sorridente davanti a una barca di essere umani terrorizzati, impauriti e disperati) gli equilibri possano cambiare. Abbiamo visto le loro proposte. Io non vorrei che potessero applicarle con il bazooka del 60% dei voti. La destra italiana è questa roba qua: prende la sanità strappata a morsi per darla ai privati, è quella che taglia strutturalmente il finanziamento della ricerca pubblica perché non sa che dove non c’è ricerca non c’è innovazione anche del privato e dell’impresa. La gente sceglierà tra chi propone gratuità del trasporto pubblico locale per studenti (come in Germania e Spagna, in risposta a crisi energetica) e chi propone di cementificare, rimandare sine die la transizione all’elettrico Sono convinto che le persone sapranno scegliere.
De Magistris intervistato sul nostro giornale dice che “Sinistra Italiana potrebbe finire per fare la gamba sinistra di un PD che non c’entra niente con la sinistra”…
Io credo che a sinistra dovremmo liberarci di un’ossessione, guarire da una malattia: considerare quello che ti è più vicino il peggiore dei tuoi nemici. Luigi dice di voler lavorare per l’antisistema ma non ho capito cosa significhi. Io non sarò mai preoccupato che altri – che su molti temi hanno idee che considero condivisibili – possano essere al mio fianco. Credo che questi argomenti allontanino le persone che vorremmo. In bocca al lupo comunque a Luigi per la sua campagna elettorale.