Covid, le regioni a rischio alto sono diverse. Secondo gli ultimi monitoraggi i contagi aumentano così come l’indice Rt. Torna all’ordine del giorno la quarta dose del vaccino che diventa fondamentale per alcune soggetti.
Covid, le regioni a rischio alto sono sette
Covid, secondo gli ultimi aggiornamenti del ministero della Salute ci sono alcune regioni a rischio alto. Questa settimana superano tale valore 7 Regioni e Province autonome: Abruzzo (603,8), Friuli Venezia Giulia (710), PA Bolzano (863,8), PA Trento (825,2), Piemonte (654,7), Umbria (680,6), Veneto (728,9). La scorsa settimana superavano tale valore solo le province di Bolzano e Trento. Le restanti 14 sono a rischio moderato.
Dunque, ritorna il discorso della quarta dose che diventa fondamentale in questo periodo. Walter Ricciardi, docente di Igiene all’Università Cattolica di Roma, ospite di Rai Radio 1 chiarisce che “sarebbe opportuno che tutti la facessero, però per i soggetti fragili per età o patologia è veramente una questione di sopravvivenza». Secondo l’esperto tornerà ad aumentare anche la mortalità dal momento che «meno del 30% degli ultra 80enni è vaccinato con la quarta dose”.
Per quanto riguarda le varianti, poi, spiega che: “domina ancora Omicron ma ci sono delle sottovarianti e una ha il vantaggio del 10%, significa che ha un po’ più di contagiosità». Ci si aspetta anche un impatto sugli ospedali, sicuramente non come in passato ma «un impatto forte sicuramente l’avrà. È un’onda non uno tsunami”, conclude.
In aumento l’indice Rt con crescita dei contagi
Secondo i dati del monitoraggio Covid coordinato dal ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità, l’indice Rt sale sopra la soglia epidemica a 1,18. In risalita anche le occupazioni delle terapie intensive 1,8% e i ricoveri 8,2%.
Il tasso di occupazione in terapia intensiva sale al 1,8% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 6 ottobre) rispetto all’1,4% (rilevazione al 29 settembre). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 8,2%% (rilevazione al 6 ottobre) rispetto al 6% (rilevazione al 22 settembre).
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