Peggiorano le condizioni di salute di Alfredo Cospito. Nei giorni scorsi l’anarchico, al 41 bis e in sciopero della fame da oltre quattro mesi, era stato di nuovo ricoverato in ospedale. In seguito alla decisione della Cassazione, di non revocargli il regime del carcere duro, ha deciso di assumere solo acqua, sale e zucchero ma non gli integratori.
Alfredo Cospito prosegue lo sciopero della fame anche in ospedale. Il Tribunale di sorveglianza deciderà il 24 marzo se concedergli i domiciliari
“Alfredo ha ancora perso peso, ora pesa 69 chili. Le condizioni di sottopeso si fanno sempre più gravi” ha detto all’avvocato di Cospito, Flavio Rossi Albertini, il medico che questa mattina ha incontrato l’anarchico nel reparto di medicina penitenziaria dell’ospedale San Paolo di Milano. “Lo stato di coscienza è lucido – ha aggiunto il medico – ed è determinato a continuare ancora con lo sciopero della fame e a rifiutare il potassio: gli ho spiegato che questa è una condizione ad altissimo rischio”.
Il medico: “Alfredo ha ancora perso peso, ora pesa 69 chili. Le condizioni di sottopeso si fanno sempre più gravi”
Ieri la difesa di Cospito ha presentato un’istanza di differimento pena per chiedere al Tribunale di Sorveglianza di Milano di concedere i domiciliari all’anarchico, a casa della sorella. Una decisione dei giudici è attesa per il 24 marzo. La difesa di Cospito fa riferimento ai motivi di salute e dunque saranno necessari anche esami sulla condizione psichica dell’anarchico, perché se fosse rilevata, in ipotesi, una patologia mentale si potrebbe superare la questione della ‘autoinduzione’ e dare il via libera al differimento della pena.
Sempre il 24 marzo è fissata anche un’udienza, davanti al Tribunale di Sorveglianza di Sassari, città dove Cospito era detenuto prima di essere trasferito nel carcere milanese di Opera. Il collegio dovrà esprimersi su un ricorso della difesa contro la bocciatura della richiesta di differimento pena, già decisa da un giudice del capoluogo sardo.
Il caso Cospito, infine, il prossimo 18 aprile approderà alla Corte Costituzionale. La Consulta dovrà occuparsi dell’ordinanza con la quale la Corte d’assise d’appello di Torino ha sospeso il processo all’anarchico per i due ordigni davanti alla Scuola allievi carabinieri di Fossano e ha sollevato la questione di legittimità costituzionale in relazione a una norma del codice penale. Si tratta della norma che per il reato di strage politica non consente al giudice di ritenere prevalente la circostanza attenuante dei fatti di lieve entità in casi, come quello di Cospito, di recidiva aggravata.