Il Tribunale di Sorveglianza di Milano, come aveva richiesto anche la Procura generale, ha rigettato l’istanza di differimento pena ai domiciliari nei confronti di Alfredo Cospito, l’anarchico detenuto in regime di 41 bis nel carcere di Opera e in sciopero della fame dallo scorso ottobre.
Il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha rigettato l’istanza di differimento pena nei confronti dell’anarchico Alfredo Cospito
L’istanza era stata avanzata dai legali di Cospito, rappresentati dall’avvocato Flavio Rossi Albertini, a causa dell’aggravarsi delle condizioni di salute dell’anarchico, ora ricoverato al San Paolo di Milano. Venerdì scorso l’udienza, davanti ai giudici di Sorveglianza, si era tenuta nell’ospedale milanese poiché i medici avevano negato il rientro in carcere dal quale avrebbe potuto videocollegarsi.
Tra le motivazioni, i giudici hanno affermato che le condizioni di salute dell’anarchico sono da ritenersi conseguenza diretta della sua scelta di mettere in atto lo sciopero della fame. Tramite il suo legale, Cospito aveva fatto sapere di essere disposto ad interrompere lo sciopero della fame in cambio della liberazione di altri detenuti in regime di 41 bis.
“È informato dai sanitari degli elevati rischi per la propria salute”
Cospito, secondo quanto scrivono i giudici in un passaggio del provvedimento del Tribunale di Sorveglianza di Milano, “è continuamente informato dai sanitari degli elevati rischi per la propria salute” a quali “si espone nel proseguire l’attuale regime dietetico; inoltre quotidianamente e reiteratamente i sanitari gli propongono un protocollo di rialimentazione dopo il digiuno prolungato che però egli, altrettanto reiteratamente, rifiuta coscientemente”.
Le condizioni di salute “sono al momento compatibili con la detenzione”
Le condizioni di salute di Cospito, scrive il consulente medico della Procura generale di Torino, “sono al momento compatibili con la detenzione in struttura detentiva nella quale si possano garantire i necessari controlli clinici, laboratoristici e strumentali, come fino ad ora avvenuto”. Il parere medico è stato consegnato al Tribunale di Sorveglianza di Sassari, come come quello di Milano, ha rigettato la richiesta di differimento pena ai domiciliari.