“Così si sta militarizzando l’economia europea”: parla l’europarlamentare del M5S, Tamburrano

“A Bruxelles si sta calpestando la democrazia senza alcun motivo. Noi del Movimento Cinque Stelle non ci stiamo”.

“Così si sta militarizzando l’economia europea”: parla l’europarlamentare del M5S, Tamburrano

L’Eurocamera si è ribellata alla procedura d’urgenza voluta da Ursula von der Leyen per accorciare i tempi di approvazione del piano per il riarmo. Ma la presidente della Commissione Ue tira dritto e conferma l’intenzione di utilizzare la procedura d’urgenza che elude la consultazione del Parlamento.
Dario Tamburrano, europarlamentare M5S, quale il suo giudizio?
“Molto negativo. Ursula von der Leyen non può calpestare la democrazia decidendo, senza nessuna motivazione reale e plausibile, di scavalcare il Parlamento europeo su un piano decisivo per il futuro dell’Unione come quello sul riarmo europeo. A questo punto per sanare questo conflitto istituzionale è giusto che intervenga la Corte di Giustizia europea”.

Come pensate di procedere?
“Chiederemo alla Conferenza dei Presidenti del Parlamento europeo di calendarizzare un dibattito con risoluzione per la prossima plenaria di maggio a Strasburgo. Von der Leyen venga in aula a giustificare perché vuole esautorare il Parlamento impedendogli di votare. Inoltre, il collega Mario Furore ha chiesto al Presidente della Commissione Giuridica di rendere pubblico il parere legale del servizio giuridico, oggi inspiegabilmente segretato”.

Le Commissioni Industria e Difesa del Pe hanno approvato il regolamento Edip.
“Continua a rapidi passi la militarizzazione dell’economia europea. Questo regolamento prevede uno stanziamento aggiuntivo per la difesa europea di 1,5 miliardi, un meccanismo permanente di fondi militari all’Ucraina, una semplificazione degli appalti pubblici per la difesa e la creazione di un nuovo ente con l’obiettivo di creare un link fra industria militare e classe politica. Crea ulteriore sconcerto infine la richiesta di convertire linee di produzione industriali civili in produzioni militari, come già sta avvenendo in Germania. L’Unione europea vuole normalizzare il concetto di guerra ma non è questa la strada giusta, dobbiamo tornare a investire in diplomazia e collaborazione internazionale”.

Come mai Fratelli d’Italia ha votato contro questo regolamento?
“Le motivazioni del loro voto sono esattamente le opposte alle nostre. Noi abbiamo votato contro perché crediamo nella forza della diplomazia, loro per difendere i potenti interessi militari Usa in Europa. Il regolamento, così come approvato dalla Commissione Industria, ricerca ed energia, contiene un aumento dal 65% proposto dalla Commissione europea al 70% degli acquisti di armi di produzione europea, a detrimento delle lobby della difesa statunitense. Ecco Fratelli d’Italia ancora una volta ha dimostrato quali interessi abbia a cuore: quelli di Oltre Atlantico e non quelli europei o italiani”.