“I Balcani sono da sempre terra di conquista, sia per le mafie sia per il terrorismo”. E questo perché “nessuno, a cominciare dall’Ue, ha mai voluto occuparsi di una regione dove non esistono controlli alle frontiere, né una regolamentazione contro il riciclaggio e contro le mafie”. L’analisi del professore Ranieri Razzante, presidente dell’Aira (Associazione Italiana Responsabili Antiriciclaggio) e consulente della commissione Antimafia, è impeccabile. Tasselli dopo tasselli, il quadro delineato aiuta a comprendere appieno quale sia l’interesse della criminalità organizzata nei Balcani.
Sì, ma perché proprio qui?
Gli Stati privilegiati delle mafie sono quelli dove i controlli societari, finanziari e penali sono bassi. Nè ci dobbiamo dimenticare di un altro aspetto…
Quale?
Le criminalità sono alla continua ricerca di delocalizzazione. Una tendenza cominciata dieci anni fa e diventata ora più evidente a causa della crisi economia: è un’esigenza vitale.
In altre parole, alle mafie interessa la presenza sul territorio?
Esatto. Tutto nasce dalla storica e connaturata idea di potere.
Quasi come se il business sia secondario?
Si deve entrare nella logica che le mafie non perseguono prioritariamente la logica del profitto. Il riciclaggio non è profitto, nasce per occultare l’origine del profitto. L’obiettivo è far girare il denaro, vorticosamente, altrimenti lo beccano. Più giri fa e più diventa irrecuperabile.
Prima il potere e poi il guadagno, dunque?
Tenga conto che controllo del territorio e beneficio economico vanno di pari passo. L’uno richiama l’altro.
E questo torna anche nella vicenda slovacca, a suo modo di vedere?
Il giornalista (Jan Kuciak, ndr) stava indagando su attività connesse a energie alternative e fondi europei. Sono sempre le stesse. E questo perché sono attività che hanno un ciclo commerciale più frazionato e così posso infiltrare più imprenditori.
Di chi sono le responsabilità di tale stato dell’arte?
Innanzitutto delle autorità politiche locali che non adottano e recepiscono le indicazioni europee e del Gafi sull’antiriciclaggio.
Perché, secondo lei?
Ci sono troppe convenienze ad attrarre capitali straniere.
I dati del Pil, pubblicati ieri, dicono chiaramente che nei Balcani c’è una crescita esponenziale…
Sospettiamo che l’incremento del Pil sia per la maggior parte dovuto proprio ad attività illecite.
E l’Europa?
Parte della colpa è proprio dell’Ue: non può consentire che ci siano Stati non collaborativi sotto il profilo del contrasto al riciclaggio. Senza dimenticare il testo unico antimafia che l’Europa non adotta.
Ma è stata avanzata una proposta in tal senso?
Sì, l’abbiamo proposto come commissione antimafia durante la presidenza italiana della Ue.
E da allora?
Non si è mossa una foglia.