L’eredità è pesante e la sua successione non sarà affatto semplice. Con l’ormai pensionamento del Procuratore della Repubblica di Roma Giuseppe Pignatone, è già iniziata la caccia al suo erede. Una partita a scacchi estremamente complicata in cui si sfidano tredici candidati, tante sono state le domande per ricoprire il delicato ruolo, su cui dovrà prendere una decisione il Consiglio Superiore della Magistratura. Tante le voci che, ormai da mesi, si susseguono in una sorta di toto scommesse su chi sarà il vincitore. Ma la partita è tutt’altro che conclusa anzi sarà lunga e ancora più che aperta. Per questo capire chi sarà il futuro vertice della città giudiziaria di piazzale Clodio è compito arduo. Tra i papabili ci sono i procuratori di grandi città come quello di Firenze, Giuseppe Creazzo, e quello di Palermo, Francesco Lo Voi.
Tra le domande arrivate al Csm anche quella del collega di Frosinone, Giuseppe De Falco, del Procuratore di Velletri, Francesco Prete, del vertice della Procura di Ravenna, Alessandro Mancini, di quello di Siena, Salvatore Vitello, e di quello della procura dei minori di Campobasso, Claudio Di Ruzza. Gli altri nomi che hanno fatto domanda sono quelli del cosiddetto gruppo dei procuratori generali ossia Marcello Viola di Firenze, Antonio Maruccia di Lecce e Leonida Primicerio di Salerno.
Ma non è tutto perché in questa lunga lista di nomi ci sono anche quelli del vicepresidente della Corte penale internazionale Cuno Tarfusser e l’ attuale capo dipartimento Affari di Giustizia, Giuseppe Corasaniti. Ultimo ma non meno importante candidato è il procuratore aggiunto di Roma Michele Prestipino, fedelissimo di Pignatone (nella foto insieme), che capeggia il pool della Dda della Capitale e che, salvo la scelta del Csm ricadrà su un altro nome, guiderà comunque la Procura fino alla nomina del nuovo vertice. Un legame solido, quello tra i due, che risale addirittura ai tempi di quando entrambi prestavano servizio a Reggio Calabria.
Quel che trapela da fonti ben informate è che l’attuale Procuratore di Roma, senza chiudere la porta a nessuno, avrebbe comunque espresso il proprio gradimento per il collega Lo Voi. Proprio quest’ultimo, legato alla corrente Magistratura Indipendente (MI) considerata la più moderata delle toghe, sarebbe il favorito assieme a Creazzo, appartenente a Unicost che è quella di centro. Subito dopo di loro, in un intreccio dal sapore tutto politico, ci sarebbe il nome del Procuratore Generale, Viola. Insomma i giochi sono ancora tutti da fare visto che MI e Unicost hanno entrambi 5 deputati e non sarà semplice per loro trovare la quadra. Senza contare che l’attuale Csm sembra essere poco produttivo tanto che, in 6 mesi, ha affrontato 20 questioni contro le 200 fatte nello stesso tempo dalla precedente composizione.