Chiuse le indagini preliminari della Procura di Foggia e confermate così dai magistrati le accuse per il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. Il governatore, insieme all’assessore al welfare Salvatore Ruggeri e a due esponenti dell’Udc, Angelo Cera e il figlio Napoleone, è indagato per corruzione relativamente alla nomina a commissario dell’Asp “Castriota e Corroppoli” di Chieuti di una persona indicata dai Cera. Padre e figlio furono arrestati nell’ambito della stessa inchiesta, ma per episodi diversi, che coinvolgono in tutto sei persone, e sono tornati in libertà dopo un periodo ai domiciliari.
Secondo gli inquirenti, Emiliano, in cambio della nomina del commissario della Asp, avrebbe ottenuto da Angelo Cera, ex parlamentare dell’Udc, e dal figlio Napoleone, consigliere regionale, l’appoggio al candidato alla carica di sindaco di San Severo di Francesco Miglio, caldeggiato dal governatore. Indagati inoltre il direttore generale dell’Asl di Foggia, Vito Piazzolla, e Rosalia Bisceglia, ex consigliera comunale di Manfredonia.
“Nel rispetto delle determinazioni della Procura, attendiamo in assoluta tranquillità l’eventuale seguito. Tranquillità che ci deriva dal fatto che c’è già un giudice che ha valutato questa contestazione nella fase delle indagini preliminari e l’ha respinta a livello di gravi indizi, che è una soglia molto più bassa di quella che eventualmente ci vorrebbe per definire negativamente un processo”, ha dichiarato il difensore di Emiliano, l’avvocato Gaetano Sassanelli.