Il secondo round di negoziati tra la delegazione ucraina e la delegazione russa si è concluso con la decisione di stabilire una tregua per permettere l’evacuazione dei civili da Mariupol e Volnovakna attraverso i corridoi umanitari. Il cessate il fuoco temporaneo, tuttavia, non è stato rispetta e i primi due tentativi effettuati per mettere in salvo i civili sono andati incontro al fallimento. Cosa sono i corridoi umanitari e qual è il ruolo dell’Italia rispetto alle operazioni che si stanno svolgendo in Ucraina?
Cosa sono i corridoi umanitari? Il significato
Nel pomeriggio giovedì 3 marzo, nel corso dei negoziati tra la delegazione ucraina e la delegazione russa, è stata raggiunta un’intesa con la quale è stato dichiarato il cessate il fuoco temporaneo della guerra. Il cessate il fuoco è stato deciso per consentire la creazione di corridoi umanitari. Cosa sono?
I corridoi umanitari sono stati ideati al fine di contrastare il mercato dei trafficanti di esseri umani e delle organizzazioni criminali che, in tempo di guerra, organizzano viaggi mortali via mare o via terra che si traducono in tragedia. Questa misura è stata concepita per aiutare persone in “condizioni di vulnerabilità” come vittime di torture, violenze e persecuzioni, donne sole, persone mate o con disabilità, famiglie con bambini alle quali viene consentito di raggiungere un Paese che li accolga.
Corridoi umanitari dell’Ucraina: l’accordo sul cessate il fuoco temporaneo
Per quanto riguarda la guerra in Ucraina, il cessate il fuoco temporaneo è stato deciso per allestire i corridoi umanitari e permettere ai cittadini di usufruirne per lasciare il Paese in guerra in piena sicurezza.
In questo contesto, la Russia si è impegnata a sospendere momentaneamente i raid aerei e le azioni militari via terra. Le delegazioni, quindi, hanno optato per una sospensione temporanea del conflitto armato per procedere alle operazioni legate ai corridoi umanitari.
Il Regolamento CE 810/2009 e il ruolo dell’Italia
La base giuridica che regola i corridoi umanitari in Italia coincide con l’art. 25 del Regolamento CE 810/2009 che offre la possibilità ai Paesi Schengen di rilasciare visti umanitari validi per il proprio territorio.
Il regolamento CE riguarda anche l’Italia. I profughi e i rifugiati, infatti, giunti in Italia hanno la possibilità di presentare domanda di asilo e vengono seguiti e aiutati durante l’interno iter legislativo.
Il rilascio dei visti è strettamente connesso all’esito di controlli di sicurezza che vengono effettuati dal Ministero dell’Interno. Inoltre, i soggetti che possono ottenere il visto vengono selezionati da enti promotori che ricevono informazioni specifiche e segnalazioni da parte di ONG locali e internazionali, Chiese, associazioni.