“Oggi siamo di fronte a due verità: c’è una situazione ancora molto complicata e il numero dei decessi di ieri deve farci riflette, poi nelle ultime settimane le misure che abbiamo messo in campo e il modello che abbiamo costruito ha prodotto un abbassamento della curva. Se noi molliamo rischiamo di rimetterci in una situazione di grande difficoltà, per questo siamo costretti a chiedere ancora qualche sacrificio. Chi governa deve dire esattamente come stanno le cose. Ci sono segnali incoraggianti, Rt è a 0.91 ed è una notizia importante ma non è finita, c’è una partita difficilissima in corso”. E’ quanto ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenendo al 9° Healthcare Summit del Sole 24 Ore.
“Ora dobbiamo continuare con delle misure che ci consentano di non vanificare gli sforzi di queste settimane”, ha aggiunto l’esponente dell’Esecutivo. “L’obiettivo è provare ad evitare una nuova fase di recrudescenza del virus all’inizio anno, basta poco per ripiombare in una situazione difficile, lo abbiamo visto quando nei mesi estivi sono aumentati gli spostamenti, sono aumentate le relazioni e abbiamo immediatamente pagato un prezzo. Ora dobbiamo evitare che le settimane della pausa natalizia possano essere un momento che ci rimettano in difficoltà. E’ una linea necessaria se vogliamo fermare la terza ondata”.
“Alla fine di gennaio – ha annunciato Speranza – contiamo di avviare la campagna vaccinale, sarà un’operazione imponente e senza precedenti, abbiamo bisogno che in quel momento le nostre energie siano tutte rivolte a questa operazione, non vogliamo arrivarci in un nuovo momento di difficoltà. Io non devo fare appelli, io lavoro giorno e notte per affrontare questa crisi e c’è sempre stata tra noi una discussione serena. La mia posizione è che ogni euro che arriva al Ssn è ben investito, non vi è dubbio che servono risorse e da ovunque vengono questi soldi sono benvenuti. Credo che questa sia una linea che incrocia la sensibilità di larga parte del mondo della sanità del nostro Paese. Dobbiamo chiudere la stagione dei tagli e lo abbiamo dimostrato anche prima dell’arrivo del Covid”.
Parlando più in generale del Servizio Sanitario Nazionale, il ministro della Salute ha poi aggiunto: “Vogliamo aprire una stagione nuova sugli investimenti in sanità nel nostro Paese, oggi c’è la consapevolezza che ci porta a dire che gli anni dei tagli e del rigore in cui la sanità è stata considerata un bancomat da cui prendere risorse, vanno chiusi definitivamente”. “Noi abbiamo elaborato un piano di natura pluriennale – ha spiegato ancora – un piano di investimenti strategici che prova a tenere dentro tutti i canali, il Recovery è uno di questi ma ve ne sono altri. Le due partite sono: più risorse, da qualsiasi lato arrivino sono benvenute, e un coraggio riformista, serve una spinta per la riorganizzazione della spesa”.
“Abbiamo bisogno di un vaccino in breve tempo – ha detto ancora Speranza – ma abbiamo bisogno di un vaccino sicuro. Noi dobbiamo essere seri e rigorosi, quindi la tempistica sarà subordinata alle autorizzazioni che l’Ema ci darà. Al momento ci sono due date segnate in rosso, una è il 29 dicembre quando l’auspicio e’ che Pfizer possa ricevere l’autorizzazione e l’altra è il 12 gennaio quando anche Moderna potrebbe avere la stessa autorizzazione dall’Ema”.
“Fare date e assumere impegni di certezza – ha concluso – senza avere ancora alcun vaccino formalmente approvato credo che non risponda ad un atteggiamento adeguato. Noi abbiamo un piano e il cuore della vaccinazione, se l’Ema approverà e ci darà massima sicurezza, avverrà tra primavera inoltrata e l’estate. Sarà gratuito per tutti e partiremo con l’impostazione di non obbligatorietà nel corso dei mesi valuteremo la risposta dei cittadini, ma il nostro obiettivo è raggiungere l’immunità di gregge”.