“Questo Dpcm di fatto ha attivato delle risorse straordinarie che possono essere messe in campo soprattutto per rafforzare la sanità del territorio”. E’ quanto ha detto a Radio Capital il coordinatore del comitato tecnico scientifico, Agostino Miozzo, commentando i contenuti del nuovo Dpcm firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. In quel decreto “c’è molta durezza” e “delle limitazioni fortissime”. Del resto “siamo ancora lontani dalla stagione invernale e dal picco dell’influenza e dobbiamo essere prudenti, se chiudiamo oggi riapriamo a marzo”.
Secondo Miozzo nel nuovo decreto “c’è una grandissima attenzione al sistema sanitario, agli investimenti in sanità, alla scuola” e a chi lo trova poco forte per privilegiare il commercio replica: “non mi pare di vedere un privilegio dell’economia. In questo Dpcm c’è un tentativo di convivenza, sostenendo il sistema sanitario, facendo in modo che funzioni e regga. Il sistema è sotto stress, ma non è nelle condizioni di febbraio-marzo: siamo molto lontani da quel livello”.
Le terapie intensive, ha detto ancora il coordinatore del Cts, sono in sovraccarico in alcune zone ed “è una situazione che ci preoccupa ovviamente. La teniamo sotto controllo e abbiamo attivato una serie di interventi”. “Oggi siamo nello scenario 2 – ha aggiunto -, ci stiamo muovendo verso lo scenario 3. Il 4 è quello critico”. Quanto alle “Terapie intensive la questione è molto complessa. Le terapie intensive in quanto a strumentazione sono state di fatto acquisite – sottolinea ancora – ma non si inventano i rianimatori. Per quello ci vuole tempo”. Infine Miozzo assicura: “tutti gli ospedali sono stati dotati certamente di strumentazione e equipaggiamenti che a marzo non trovavamo da nessuna parte al mondo. A marzo la disperazione ci faceva usare le maschere subacquee, oggi la situazione è completamente diversa”.