La Procura di Lodi sta conducendo accertamenti sulle procedure preventive adottate per prevenire il contagio da Coronavirus in alcuni ospedali lombardi, in particolare quello di Codogno, epicentro dell’epedimia. La scorsa notte gli specialisti del Nas dei Carabinieri di Cremona, secondo quanto si è finora appreso, hanno ispezionato l’ospedale di Codogno, quello di Casalpusterlengo e l’ospedale Maggiore di Lodi. L’obiettivo delle ispezioni è comprendere le dinamiche di diffusione del virus e ricostruire esattamente cosa sia successo con la finalità di prevenire ulteriori contagi.
L’indagine sulla gestione del “paziente 1”, il 38enne inizialmente ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Codogno, è stata “avviata d’ufficio, come consente la legge”, ha spiegato il procuratore di Lodi, Domenico Chiaro, “a seguito delle concordanti informazioni giornalistiche che evidenziavano ritardi o omissioni nella gestione del paziente e che hanno trovato conferma, proprio nella mattinata di ieri, nelle pubbliche dichiarazioni di un autorevolissimo esponente delle istituzioni”.
Il riferimento del procuratore è alle dichiarazione del premier Giuseppe Conte, che aveva parlato di una gestione da parte dell’ospedale lombardo “non del tutto propria, secondo i protocolli prudenti che si raccomandano in questi casi”. “L’iscrizione del procedimento allo stato a carico di ignoti – aggiunge Chiaro in una nota – è apparsa doverosa, seppur con la consapevolezza che ogni eventuale responsabilità è tutta ancora da dimostrare nel pieno rispetto delle garanzie difensive”.