Il mondo è più vicino alla guerra. Gli Stati Uniti non hanno intenzione di cedere ulteriormente sui ricatti della Corea del Nord e sull’azione di forza di Kim Jong-un, dato che questa “avvicina il mondo alla guerra, non lo allontana” anche se è un conflitto che gli Usa non cercano. “E se ci sarà una guerra, il regime nordcoreano sarà completamente distrutto”. A dirlo è stata l’ambasciatrice americana all’Onu, Nikki Haley, durante la riunione del Consiglio di Sicurezza.
Un clima di grande tensione, dunque, ha accompagnato la seduta del Consiglio di sicurezza dell’Onu, convocata d’urgenza dopo il test balistico condotto dalla Corea del Nord e il successivo annuncio di Pyongyang che si è proclamata “potenza nucleare”. Ma non è tutto. Ai rappresentanti del consiglio di sicurezza, gli Usa chiedono “di rompere tutti i legami con la Corea del Nord” per isolare Kim, fermando le importazioni ed esportazioni ed espellendo tutti i lavoratori nordcoreani dal proprio territorio. A Pechino, in particolare, è stato chiesto di bloccare i rifornimenti petroliferi verso Pyongyang.
Poche ore prima, il presidente Usa Donald Trump – che in un comizio in Missouri ha definito Kim Jong-un un “cagnolino malato” – aveva chiamato il leader cinese Xi Jinping affermando che “la Cina deve usare tutte le leve a sua disposizione per convincere la Corea del Nord a porre fine alle sue provocazioni e a tornare sulla strada della denuclearizzazione”.