Con una copertura vaccinale al 90% “ci mettiamo in sicurezza”. È quanto ha detto a Repubblica il consulente del ministro della Salute, Roberto Speranza, Walter Ricciardi sottolineando che insieme al Green Pass raggiunge quella percentuale ci metterebbe nelle condizioni di controllare la circolazione del virus. “Non lo eliminiamo – ha detto ancora l’esperto – ma la sua presenza sarebbe compatibile con la conduzione di una vita normale e con la tutela della salute”.
Ricciardi è convinto che l’uso del Green Pass “debba caratterizzare tutte le attività che si svolgono in luoghi chiusi”. “La variante Delta – ha spiegato il consulente di Speranza – è così contagiosa che se le dai spazi se li prende tutti”. Con questa estensione si potrebbe evitare di mettere l’obbligo vaccinale “perché con questa ‘spinta gentile’ arriveremmo comunque a coperture elevatissime”. “E’ chiaro poi – ha aggiunto – che se emergono nuove varianti ancora più preoccupanti della Delta si può tenere come arma di riserva l’obbligo”.
Con la riapertura delle scuole (leggi l’articolo) la curva dei contagi “risalirà sicuramente, come è successo in altri Paesi”. “E’ fatale – ha detto ancora Ricciardi – che quando il virus troverà una popolazione, quella dei più giovani, non vaccinata i casi tenderanno ad aumentare. E magari ci sara’ anche un impatto sugli ospedali. Negli altri Paesi abbiamo visto che il 98% dei giovani contagiati guarisce ma il 2% ha conseguenze in qualche modo preoccupanti”.
I tre ambienti “che dobbiamo tutelare sono le scuole, gli ospedali e le Rsa. Ecco, qui non deve entrare alcun adulto non vaccinato”. Ricciardi ribadisce che le vaccinazioni non provocano varianti: “Il virus ovviamente cerca di selezionarsi e migliorare diventando più pericoloso ma ciò non avviene a causa dei vaccini. Anzi, quante più persone sono vaccinate tante meno sono coloro nei quali il virus può riprodursi, e quindi anche variare”.
Rispetto alla terza dose del vaccino anti-Covid, la cui somministrazione partirà già da questa settimana nel Lazio (leggi l’articolo), secondo Ricciardi è probabile che si debba fare “un richiamo con una certa periodicità fino a quando non avremo ridotto la circolazione del virus nel mondo”.