La consegna partita dai piani altri della Lega era “vietato parlarne”. Almeno fino a ieri, quando di fronte ai clamorosi dati di ascolto della puntata di Report dedicata al caso Savoini/Rubligate – 2 milioni e 153mila spettatori – è arrivato il contrordine. Inevitabile dopo la partecipazione di ieri di Matteo Salvini ad Agorà, sempre su Rai Tre, che messo alle strette dalla conduttrice Serena Bortone, non ha potuto non commentare alcuni spezzoni del programma di Sigfrido Ranucci riproposte nell’ambito del contenitore mattutino.
Inevitabile a questo punto il cambio di rotta con la decisione di passare al contrattacco, tanto che la questione è arrivata in Cda Rai. I consiglieri Igor De Biasio, in quota Lega, e Gianpaolo Rossi, in quota Fratelli d’Italia, hanno accusato Report di aver violato le norme sulla par condicio, in riferimento alle imminenti elezioni regionali in Umbria.
I due consiglieri avrebbero anche eccepito sui contenuti del programma, asserendo che non è quello scelto da Report nella puntata di lunedì il modo di fare giornalismo di inchiesta. Di parere opposto, il rappresentante in Cda dei dipendenti, Riccardo Laganà e Rita Borioni, in quota Pd, che hanno difeso il diritto di inchiesta, rivendicando l’articolo 21 della Costituzione. La questione ha investito persino l’Ad Rai, Fabrizio Salini, il quale – secondo quanto si apprende -, difendendo la correttezza del programma e appellandosi alla difesa della libertà, ha di fatto sposato in toto le tesi di Laganà e Borioni.