Una campagna vaccinale che lancia colpi alla rinfusa. Fatto sta che ora si cambia rotta: basta correre dietro agli over 50 che non hanno ricevuto neanche una dosa, ora la priorità sono i giovanissimi. Lo scrive il commissario all’emergenza Covid, il generalissimo Francesco Paolo Figliuolo, in una lettera indirizzata alle Regioni con la quale chiede di “predisporre corsie preferenziali per l’ammissione alle somministrazioni dei cittadini” che hanno tra i 12 i 18 anni a partire dal 16 agosto, “anche senza preventiva prenotazione”.
CAMBIO DI PASSO. Al momento per gli under 18 è autorizzata la somministrazione solo di Pfizer o Moderna. Senza un’accelerazione nelle somministrazioni di prime dosi, infatti, l’obiettivo – fissato dallo stesso Figliuolo – di immunizzare l’80 per cento della popolazione entro fine settembre non verrebbe raggiunto. E il generale lo sa. Così alle Regioni scrive che la campagna vaccinale “si sta sviluppando nei termini pianificati che vedono il progressivo raggiungimento degli obiettivi previsti per l’immunizzazione delle classi prioritarie, dei cittadini maggiormente vulnerabili e fragili”.
Ma tra i fragili e i vulnerabili, però, ci sono soprattutto i 4,42 milioni di italiani con più di 50 anni che non hanno ricevuto nemmeno una dose: su questa categoria, il generale sembra aver gettato la spugna. Nell’eseguire il cambio di rotta Figliuolo spiega che “il comitato tecnico scientifico ha posto come obiettivo sufficiente quello di raggiungere il 60 per cento degli studenti vaccinati prima dell’inizio delle scuole”. È certamente un motivo per il quale si vuole accelerare con i giovani.
CAMPANELLO D’ALLARME. Dall’altra parte, però, ci sono i numeri: il campanello d’allarme è suonato già nella prima settimana di agosto. Figliuolo parlava, come al solito, di “un ottimo passo”, ma da lunedì 2 a domenica 8 sono state effettuate appena 2,8 milioni di somministrazioni (dati aggiornati alla mattina del 9 agosto). Anche se i numeri dovessero essere ritoccati al rialzo, la flessione resterebbe comunque evidente: la scorsa settimana erano state utilizzate 3,4 milioni di dosi, quella precedente 3,7.
Non solo, ormai dalla seconda settimana di giugno l’Italia viaggiava poco sotto le 4 milioni di dosi somministrate a settimane, ovvero oltre le famose 500mila al giorno che sempre il generale Figliuolo aveva indicato come velocità di crociera da tenere una volta che la campagna fosse partita a pieno ritmo. Nella prima settimana di agosto, invece, viene registrata una media di 403mila somministrazioni al giorno (qui il report).
CONTI BALLERINI. Per far quadrare i numeri e raggiungere gli obiettivi la campagna ha bisogno subito di una nuova impennata di persone che si presentano per effettuare la prima vaccinazione (come successo nella prima metà di giugno), in modo da avere tra un mese un conseguente incremento anche dei richiami da effettuare (come successo a inizio luglio). Per arrivare al fatidico l’obiettivo dell’80 per cento serve infatti una media di almeno 436mila 427 dosi inoculate al giorno, da mantenere costante per le prossime 7 settimane.