“Un’iniziativa che potrebbe incidere in modo significativo sul dilagante problema della violenza contro i medici, in particolare per le aggressioni minori, come minacce verbali e atteggiamenti distruttivi sulle cose. Tuttavia, le violenze fisiche sul personale sanitario hanno bisogno anche di norme che prevedano il fermo immediato e l’arresto dei responsabili”.
Silvestro Scotti, segretario generale della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg), commenta così il Disegno di legge che vede come primo firmatario il senatore Ignazio Zullo (Fratelli d’Italia), dal titolo “Disposizioni per la tutela della salute in sospensione della gratuità per gli autori di aggressioni contro gli operatori sanitari in occasione di lavoro e di reati contro il patrimonio sanitario”.
“Un disegno di legge molto forte nei contenuti e nella possibilità di limitare quell’atteggiamento violento già nelle fasi iniziali. Un atteggiamento che si esplicita con aggressioni verbali che molte volte poi sfociano anche in aggressioni fisiche di grande violenza” rileva Scotti, spiegando che “il provvedimento deve poter colpire, e quindi educare, chi aggredisce anche con sanzioni amministrative per qualsiasi forma di aggressione. Si interverrebbe in questo modo sulla maggior parte delle aggressioni, per lo più misconosciute, poiché ormai nemmeno segnalate dagli operatori ma che, impunite, sembrano giustificate e ordinarie nella cultura comune”.
“Contro le aggressioni al personale della Sanità serve il fermo immediato”, la richiesta della Federazione italiana medici di medicina generale
Il sindacato dei medici di medicina generale, che da anni si batte per promuovere iniziative concrete atte ad arginare il fenomeno della violenza, valuta positivamente la previsione del Disegno di legge che non incide sul diritto alle cure – peraltro garantito dalla Costituzione – bensì di prevedere la sospensione della gratuità di accesso alle cure programmate e di elezione per un periodo intercorrente tra il determinarsi dell’aggressione e i successivi tre anni, eventualmente anche valutando aggravamenti della sanzione in caso di reiterazione del reato.
“Un ‘daspo’ che potrebbe avere un forte potere deterrente – dice il leader Fimmg – nei confronti di quanti ritengono di poter aggredire il personale sanitario nelle strutture e persino negli studi dei medici con atti di violenza verbale che sono la scintilla per episodi che poi evolvono fino ad arrivare a situazioni che possono costare la vita a chi li subisce o ai pazienti che in quei momenti non possono essere curati”. Per la Fimmg, insomma, il Disegno di legge presentato dal senatore Zullo prosegue positivamente nel solco di un cambiamento normativo già avviato con la procedibilità d’ufficio in caso di aggressioni ai danni di personale sanitario nell’esercizio delle proprie funzioni. Un passo in avanti che, se arricchito con il fermo e l’arresto immediato degli autori dei casi più gravi, potrebbe arginare la deriva a cui si sta assistendo.