Continuano a salire i contagi da coronavirus in Italia. Nelle ultime 24 ore, secondo i dati contenuti nel bollettino giornaliero del ministero della Salute, si sono registrati 552 nuovi casi, 150 in più di ieri, che fanno salire il totale a 249.756. In calo, invece, il numero delle vittime: 3 a fronte delle 6 registrate giovedì.
Gli attualmente positivi sono 12.924, con un incremento di 230 rispetto a ieri. I contagiati all’inizio della pandemia raggiungono quota 249.756. Nessuna regione oggi registra 0 contagi. Sono 779, invece, i pazienti ricoverati con sintomi, di questi 42 si trovano attualmente nelle terapie intensive. In isolamento domiciliare si trovano in 12.103, mentre sale a 201.642 il numero dei dimessi. Tra le regioni, si registra un’impennata dei casi in Veneto (183), Lombardia (69) ed Emilia Romagna (54).
Il Veneto – 183 positivi rispetto a ieri – è la regione con il maggior numero di nuovi contagi registrati nelle ultime 24 ore. Alto anche il numero dei soggetti posti in isolamento, che sono 5.212, ben 1.141 in più rispetto a ieri. Il bollettino regionale registra un nuovo decesso (totale 2.078), mentre la situazione clinica resta stabile, con 9 ricoverati nelle terapie intensive, di cui 6 positivi, e 111 (-10) nei reparti non critici, con 31 positivi (-5). “Noi abbiamo un virus di ritorno. E’ ormai chiaro – ha detto questa mattina il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia – che c’è ed è portato da fuori”.
“Stamattina – ha aggiunto il governatore – abbiamo sentito i direttori sanitari e tutti ci hanno confermato questo leitmotiv. Abbiamo il virus da rientro da veneti che sono andati in vacanza e se lo portano a casa. Abbiamo individuato casi dalla Spagna, dal Perù, da Malta, 8 ragazzi dall’isola di Pag in Croazia, da Corfù”.
“Le vacanze sono un elemento di rischio – ha detto ancora Zaia -, questo è bene dirlo. Non sto facendo campagna contro i nostri competitors, vi sto solo dicendo come stanno le cose. Penso che il mondo debba essere libero, ognuno deve poter andare in ferie dove vuole però è pur vero che noi, da un paio di settimane, siamo concentrati su pazienti che si sono infettati in vacanza. Oggi abbiamo dunque certezza che il virus entra soprattutto da fuori, o perché qualcuno ce lo porta o perché andiamo a prendercelo”.