Il Reddito di cittadinanza “è la misura più di sinistra degli ultimi 30 anni”. A ribadirlo è stato il presidente del M5S, Giuseppe Conte, nel giorno in cui il Governo si appresta, con l’arrivo della Manovra in Consiglio dei ministri, a modificare il beneficio voluto dai 5S.
Per il leader M5S Giuseppe Conte Il Reddito di cittadinanza “è la misura più di sinistra degli ultimi 30 anni”
“I fatti – ha detto ancora il leader del Movimento – ci dicono che forse la prospettiva più rivoluzionaria è stata realizzata nel Conte I. Con la Lega per la prima volta abbiamo introdotto una legge anticorruzione. Ancora, abbiamo realizzato il Reddito di cittadinanza, che è la misura più di sinistra che sia stata varata negli ultimi 30 anni”.
Un governo che vuole smantellare il Reddito di cittadinanza, ha rincarato la dose l’ex premier Conte, “non è conservatore, è reazionario. È scollato dalla realtà”. “Noi, e lo dico con la massima fermezza – ha avvertito il presidente del Movimento -, siamo disposti a tutto per difendere il reddito di cittadinanza, un sistema di protezione sociale che doveva essere introdotto da decenni. Siamo disposti a dare battaglia in tutte le sedi, istituzionali e nelle piazze, se il governo andrà avanti con questo indegno proposito di smantellare il reddito di cittadinanza”.
“Siamo disposti a tutto per difendere il Reddito di cittadinanza”
Il Governo potrebbe decidere questa sera di interrompere il beneficio dal 31 dicembre 2023 e non più dal prossimo 1° gennaio
Secondo le ultime indiscrezioni, il Governo potrebbe lasciare un anno di “cuscinetto” per inserire i lavoratori occupabili nel mondo del lavoro, accompagnati da appositi corsi di formazione, considerati obbligatori. Sarebbe questa, in attesa della decisione finale del Consiglio dei ministro di questa sera, la soluzione individuata come uscita soft dal Reddito di cittadinanza per i cosiddetti occupabili.
L’idea della cancellazione immediata del beneficio, già dal prossimo 1° gennaio, che avrebbe permesso di risparmiare 1,8 miliardi, sarebbe stata accantonata, sposando invece la soluzione ponte proposta dalla ministra del Lavoro Calderone. La data di interruzione sarebbe quindi, a quanto si apprende, quella del 31 dicembre 2023.
“La revisione del Reddito di cittadinanza si farà soprattutto per favorire l’inserimento nel mondo del lavoro, non sarà una chiusura netta dal mese di dicembre, ma graduale nell’arco del 2023” ha detto il sottosegretario al Lavoro e alle Politiche Sociali, Claudio Durigon.
Fratoianni: “Siamo di fronte ad uno strabismo”
“Scatenandosi contro il reddito di cittadinanza – ha detto a Rainews il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni – da parte della destra siamo di fronte ad uno strabismo, se fosse in buona fede, ma temo che non sia così: conducono una guerra contro i poveri invece di farla contro la povertà”.
“La verità è che in questo Paese anno dopo anno – prosegue il leader di SI – si allarga la forbice della diseguaglianza , crescono le aree della povertà assoluta e di quella relativa e della precarietà, e cresce il fenomeno dei lavoratori poveri, cioè coloro che pur lavorando regolarmente non ce la fanno ad andare avanti con gli stipendi da fame. Di fronte a tutto questo strumenti di protezione sociale sono fondamentali”.
“Se la prendono con il reddito di cittadinanza – conclude Fratoianni – utilizzando il pretesto delle truffe, che comunque devono essere individuate e colpite, quando ci sono truffe ben più consistenti e gravi nel mondo imprenditoriale su cui non c’è tutta questa indignazione. Una retorica vecchia della destra”.