Conte rilancia la riduzione dell’orario di lavoro e sfida il governo: “La nostra battaglia non si ferma. E’ una misura giusta”

Per il presidente M5S la battaglia per le 32 ore settimanali a parità di stipendio dovrà essere una priorità per il 2025

Conte rilancia la riduzione dell’orario di lavoro e sfida il governo: “La nostra battaglia non si ferma. E’ una misura giusta”

Avanti tutta verso la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario. A suonare la carica è il presidente del M5s Giuseppe Conte, che, postando un articolo sull’accordo appena sottoscritto dal governo spagnolo e sindacati, commenta: “Mentre in Italia la priorità della maggioranza Meloni è migliorare la vita e i già lauti stipendi dei ministri, in Spagna il governo ha stretto un accordo con i sindacati per ridurre l’orario di lavoro in parità di stipendio”.

“Una misura giusta per i lavoratori”

Per Conte si tratta di “una misura giusta, che in altri Paesi ha già prodotto ottimi risultati: le lavoratrici e i lavoratori hanno più tempo da dedicare agli affetti personali e alla vita sociale. In questo modo si migliora anche la produttività e si registrano importanti benefici per l’ambiente anche grazie al risparmio energetico”, aggiunge.

Il disegno di legge di M5s, Pd e Avs

Il presidente del Movimento ha poi ricordato il disegno di legge – presentata da Movimento, Partito democratico e Avs – che dovrà essere discussa alla Camera: “In Italia, il Movimento 5 Stelle propone da tempo di fare lo stesso. A inizio legislatura abbiamo presentato un disegno di legge per ridurre l’orario di lavoro a 32 ore settimanali a parità di salario, premiando le aziende che avviano la sperimentazione. La nostra battaglia non si ferma. Nel 2025 torneremo alla carica affinché questa soluzione possa essere sperimentata anche nel nostro Paese”.

Cosa prevede il disegno di legge

La norma mira a introdurre una settimana lavorativa di 32 ore al posto delle 40 oggi previste, spalmate su quattro giorni di lavoro, mantenendo inalterati i salari. Lo scopo è migliorare le condizioni di vita dei lavoratori, offrendo loro più tempo libero senza ridurre il reddito, assicurando un maggiore bilanciamento tra tempo libero e lavoro.

Al fine di favorire la transizione, il testo prevede un periodo di sperimentazione di tre anni, durante i quali le aziende che parteciperanno godranno di agevolazioni fiscali e contributive per compensare eventuali costi aggiuntivi o perdite di produttività iniziali. I vantaggi per i datori di lavoro arriveranno delle minori assenze per malattia, dall’aumento della produttività e dalla diminuzione del turnover.