Mena fendenti a destra e a sinistra Giuseppe Conte. Il leader dei Cinque Stelle torna ad attaccare a testa bassa la numero uno di FdI, Giorgia Meloni.
Conte: “La Meloni va a Washington a farsi raccomandare per governare e poi parla di interesse nazionale”
“Io sono l’unico leader politico – dice – che quando ha governato prima e quando si presenta adesso in campagna elettorale non va a Washington a prendere ordini. Io difendo gli interessi nazionali in modo vero, non faccio come la Meloni che va a Washington a farsi raccomandare per governare e poi parla di interesse nazionale. Io do per scontato che non siamo un Paese a sovranità limitata”.
L’ex premier ricorda ai suoi alleati di un tempo le loro responsabilità. Il Pd ha chiuso al M5S “in modo del tutto irrazionale e incomprensibile, dando uno schiaffo anche ai loro elettori” I dem peccano di incoerenza, ribadisce, perché dicono no al M5S, che ha incalzato il governo in carica sulle priorità per il Paese, e poi lavorano con Fratoianni che ha votato 55 volte la sfiducia e con Bonelli che ha ritirato il simbolo di Europa Verde alla Muroni perché ha appoggiato il governo Draghi.
Il M5S non ha mai agito per il capriccio di minare la stabilità del governo
Senza dimenticare che il Pd ha preferito appoggiare chi, come Luigi Di Maio e Bruno Tabacci, ha creato “una nuova forza politica che ha provocato uno smottamento nel precario equilibrio degli assetti di maggioranza”. Conte spiega che il M5S non ha mai agito per il capriccio di minare la stabilità del governo (“non ero lì a a fare il bombarolo”) ma per ottenere risposte sulle misure urgenti da adottare.
Con l’ex compagno di viaggio Alessandro Di Battista, che ha attaccato duramente il padre del Movimento Beppe Grillo, ci dividono – spiega – alcune questioni di politica internazionale. E anche una questione politica di fondo. “Gli ho spiegato che oggi il Movimento è strutturato e c’è una linea politica da condividere e se non la si condivide nascono delle difficoltà. Poi, le questioni personali le lascio a lui, mi interessano meno”.
Nessun rimpianto per i transfughi e nessuna pietà per chi intende tradire i principi del Movimento. “Chi vuole fare un terzo mandato, chi vuole avere la prospettiva di rimanere sempre in politica spostandosi di poltrona in poltrona non può rimanere”.
Conte conferma che sarà capolista in più collegi
Conte conferma che sarà capolista in più collegi: “Io ci metto la faccia e devo garantire che le persone che porteremo in Parlamento siano degni rappresentanti e portavoce dei nostri principi e dei nostri valori. Quindi sicuramente i cittadini mi troveranno in più circoscrizioni”.
Rilancia sull’agenda sociale del M5S: “Al centro della nostra azione politica ci sarà il lavoro. Ci batteremo per ottenere innanzi tutto un salario minimo, almeno 9 euro lordi l’ora per tutte le categorie, e per contrastare le forme di precariato”. E smonta le promesse irrealizzabili del centrodestra: “Proporre oggi una flat tax al 23% significa innanzi tutto avvantaggiare i ricchi, poi occorrono tantissimi soldi, decine e decine di miliardi. È assolutamente irrealizzabile, una presa in giro. Come si può arrivare ad abbassare e alleggerire il peso fiscale? Solo intervenendo sul piano del contrasto all’evasione fiscale”.
Infine le motivazioni che spingono il M5S, accreditato dai sondaggi intorno all’11%, a correre da solo: “Se vogliamo recuperare la fiducia dei cittadini nella politica e la partecipazione, il M5S si presenta da solo dicendo: se votate noi assumiamo questi precisi temi e se ci votate non ci faremo distrarre da alleati e non alleati ma realizzeremo quelle misure costi quel che costi”.
Arriva il chiarimento con la Raggi sulle regole delle parlamentarie: “Tutto avverrà in trasparenza”
A Virginia Raggi che chiede ai vertici del Movimento regole chiare per le parlamentarie, Conte replica stizzito: “Non si agiti tutto avverrà in trasparenza.
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