Conte riparta dal Nord e dalla Lombardia. Questo è il messaggio che arriva, chiaro e forte, da Massimo De Rosa, capogruppo M5S in Regione e Lombardia. Ma dopotutto, spiega lo stesso consigliere regionale, “Conte ha interesse anche per il nord del paese e in particolare per la Lombardia dove il M5S è presente e attivo”.
Potrebbe partire anche da qui il nuovo corso?
Il M5S e Conte sanno perfettamente che la Lombardia è un laboratorio importante per il Movimento 2050, a poco più di un anno dalle prossime elezioni regionali. I cittadini conoscono la serietà dimostrata dal presidente Conte durante il periodo più difficile della nostra storia. Parlo di un’etica del lavoro, di principi come legalità, ambiente e inclusione che riporteranno la nostra proposta politica al centro della scena. Dobbiamo far arrivare le nostre proposte per il mondo delle aziende, i lavoratori, le partite iva e università, provate dalla pandemia. Qui in Lombardia l’altra grande riforma a cui abbiamo sempre lavorato è quella sanitaria. Dopo i disastri derivati da anni di mala gestione del centrodestra, i lombardi chiedono che si cambi e che finalmente si forniscano i servizi territoriali promessi.
Dunque non ci sono macerie come qualcuno ha sostenuto?
Dopo una ristrutturazione così profonda del nostro Movimento è inevitabile che qualche maceria ci sia, ma abbiamo anche di fronte una grande occasione per costruire un progetto politico ancora più forte e vicino ai bisogni dei cittadini. Basterà valorizzare quanto si è costruito negli anni sui territori, strutturarsi sì ma con intelligenza. Oltre ad un chiaro schema organizzativo servono le persone adatte che lo rendano funzionale ed efficiente. A livello locale serve conoscenza e frequentazione dei territori e delle realtà operanti. Su questo come consiglieri regionali M5S, abbiamo l’esperienza necessaria. Spero presto in un confronto con Conte che possa portare a valorizzare attivisti e portavoce che negli anni hanno speso forze ed energie sul territorio.
Crede che il modello M5s-Pd-Leu sia replicabile in regione?
Credo che dopo anni ci sia l’occasione di cambiare la guida della nostra Regione. Le condizioni oggi sono di apertura. Tuttavia le alleanze non si fanno per occupare una poltrona ma per poter realizzare un programma. Quindi prima vediamo i programmi, poi le persone e infine decideremo il da farsi. A mio modo di vedere abbiamo davanti un’occasione.
Eppure su Fontana e sull’eventualità di una sua sfiducia, soprattutto nei mesi caldi inizialmente siete andati in ordine sparso…
Il gruppo regionale del M5S ha sostenuto subito la sfiducia, più deboli sono state le reazioni del resto dell’opposizione. Chiaramente rimangono le specificità di ogni gruppo politico ma oggi siamo tutti chiamati a battere le destre e noi non ci tiriamo indietro di fronte a battaglie di portata storica.
In alcune zone d’Italia, contrariamente alla linea di Conte, ci sono potenziali coalizioni sulla scorta del “modello Draghi” e dunque insieme anche a Forza Italia e Italia viva. Cosa ne pensa? Crede sia possibile in Lombardia?
Penso che prima o poi ognuno risponderà delle sue scelte davanti agli elettori. Non giudico però, preferisco occuparmi della mia Regione, la Lombardia, e personalmente non riesco a vedere alcuno spiraglio in questo senso. Forza Italia è storicamente il nostro opposto e Italia viva di Renzi non la ritengo un interlocutore né serio né affidabile.