“Quest’Europa è stata costruita dal tetto dimenticando le fondamenta”. La capodelegazione M5S al Parlamento Ue, Laura Agea, non ha dubbi. “E oggi questa casa ha bisogno di una profonda ristrutturazione”.
Oggi Conte sarà a Strasburgo. Tra i temi di tensione tra l’Italia e l’Ue si è aggiunta la norma per il risarcimento dei truffati dalle banche che per l’Europa configurerebbe aiuti di Stato. Come se ne esce?
“Guardi, noi continuiamo a considerare l’Europa, che abbiamo fondato, come la nostra casa, ma è evidente a tutti che questa casa ha oggi bisogno di una profonda ristrutturazione perché è stata costruita partendo dal tetto, dimenticando le fondamenta. Il caso che lei cita sul risarcimento dei truffati dalle banche è un esempio. Noi stiamo dalla parte dei cittadini e non dei finanzieri e dei banchieri che hanno truffato. Bruxelles da che parte sta invece? Conte darà una scossa a questa Europa”.
Di Maio ha assicurato che i risarcimenti ci saranno in ogni caso, ma così l’Italia non rischia l’avvio di una procedura d’infrazione?
“C’è una trattativa in corso fra il ministero dell’Economia e la Commissione, ma è nostro obiettivo trovare un’intesa perché i cittadini vanno risarciti. Troveremo la quadra, come accaduto già con la Manovra dove la ragionevolezza ha prevalso e siamo riusciti a inserire tutti i punti del nostro programma: quota 100, reddito e pensione di cittadinanza”.
E’ pur vero che l’Italia ha accettato le norme sul bail in che scaricano anche sui correntisti (oltre i 100mila euro) gli effetti dei crac bancari. Difficile ora trovare scappatoie, non crede?
“Queste regole non le abbiamo accettate noi. Le abbiamo sempre combattute proponendo un’alternativa come la separazione bancaria, proprio per azzerare i rischi per correntisti. Oggi una cosa deve essere chiara. Come ha detto Luigi Di Maio, che è il capo politico della principale forma di maggioranza, i rimborsi partiranno. Abbiamo messo 1,5 miliardi in un fondo per risarcire tutti i truffati dalle banche. Il fondo è 14 volte più grande di quello stanziato dal governo Gentiloni. Questi sono fatti. Ci siamo sempre battuti per tutelare i risparmiatori e punire i banchieri colpevoli di cattiva amministrazione. L’esatto contrario di ciò che è stato fatto finora”.
Resta sempre aperto il nodo migranti. Se l’Italia è la frontiera d’Europa, che effetti ha avuto finora il pugno di ferro del Governo che ha preteso la ripartizione tra i Paesi membri di chi sbarca sulle nostra coste?
“Abbiamo rotto il muro dell’ipocrisia europea. Ricordo che con Renzi al governo l’Italia aveva firmato un accordo che prevedeva lo sbarco solo nei porti italiani di tutti i migranti soccorsi nel mar mediterraneo. Abbiamo chiesto più condivisione e molti Paesi, ma non tutti, hanno accettato i ricollocamenti. Adesso spingiamo affinché questi ricollocamenti siano automatici. Con il governo Conte l’Italia è più forte e rispettata in Europa”.
E’ salito decisamente di livello, negli ultimi giorni, anche lo scontro tra Roma e Parigi. La scintilla che ha scatenato la rappresaglia francese (vedi Airfrance che si sfila dalla trattativa Alitalia) è stato l’incontro tra Di Maio e i Gilet Gialli. Ha fatto bene, alla luce dei fatti, il capo politico M5S ad incontrarli?
“Dialogare è nel nostro Dna. Senza il dialogo e la partecipazione con tutti i cittadini non esisterebbero né la democrazia, né l’Europa”.
E sul Venezuela? In molti in Europa si sono schierati con Guaidò, in Italia il Governo sembra pensarla diversamente. Qual è la posizione dei Cinque Stelle al riguardo?
“Sul Venezuela l’Unione europea deve far prevalere la mediazione e il dialogo. Siamo preoccupati che qualcuno possa strumentalizzare il legittimo malcontento della popolazione per avventurarsi in campagne militari. Non facciamo gli stessi errori commessi in Libia”.
Mancano pochi mesi alle elezioni per il Parlamento europeo, il deludente risultato di ieri in Abruzzo vi preoccupa?
“Lo scorso 4 marzo i cittadini ci hanno votati sulla base di un programma preciso. Abbiamo approvato reddito di cittadinanza e quota 100. Nelle prossime settimane sarà la volta delle legge su acqua pubblica, salario minimo e taglio agli stipendi dei parlamentari. Il cambiamento non si ferma”.