Pieno sostegno dal suo partito ostaggio di correnti e correntie, chiarezza sul percorso di un’eventuale alleanza con i 5Stelle e sull’ipotesi primarie: queste in sostanza le richieste del consigliere regionale calabrese Nicola Irto che nei giorni scorsi ha ritirato la sua candidatura nella corsa a governatore della Regione Calabria pur essendo già designato dal suo partito sin da febbraio e provocando un vero e proprio tsunami al Nazareno.
Ieri sono arrivate le prime risposte, quantomeno sull’alleanza coi pentastellati: è giunta infatti l’attesa disponibilità del Movimento 5 Stelle “ad aprire da domattina un tavolo di confronto”, un’apertura direttamente per bocca del leader in pectore Giuseppe Conte che invita ad “un decisivo scatto in avanti, nel segno del coraggio e della determinazione” e chiede “a tutte le forze progressiste di dar vita a un patto di ampio respiro programmatico”, indicando come la migliore candidatura una “personalità di alto profilo espressione della società civile”.
E ancora: “I calabresi ci chiedono questo. Meritano una risposta, all’altezza!”. L’apertura viene accolta ovviamente con favore dal responsabile nazionale enti locali del Pd, Francesco Boccia, da mesi uno dei principali sostenitori di un’alleanza Pd-M5S anche a livello locale. Spedito in una missione di due giorni in Calabria direttamente dal segretario dem Enrico Letta, l’ex ministro degli Affari regionali ieri ha però parlato anche di “fronte del noi alternativo rispetto all’io messo in campo dal sindaco di Napoli che si è trasferito in Calabria, immaginiamo temporaneamente”, fugando dunque ogni dubbio su una possibile convergenza del suo partito su Luigi de Magistris, che di tutta risposta, in un’intervista rilasciata all’edizione on line del Fatto Quotidiano si è appellato direttamente all’ex premier: “Se Conte parla di società civile, siamo noi. Aderire al nostro progetto, per il M5S, è l’unica opportunità di dimostrare di volere il cambiamento. Sono ancora quelli dei meet-up – ha chiesto provocatoriamente il sindaco di Napoli – o fanno parte del partito unico?”.
Ma l’affaire de Magistris non è l’unica questione sul piatto: Boccia, nel ringraziare Irto “Per il lavoro eccezionale che ha fatto fino a oggi, da lì ripartiamo”, di fatto ha aperto alle primarie (a cui lo stesso consigliere probabilmente parteciperà) definendole “una grande occasione di partecipazione e di confronto democratico”. Concetto ribadito anche dalle parti del Nazareno (“Benissimo un candidato civico, ma partecipi alle primarie”) ma osteggiato dal Movimento .“Ritengo di escluderle – spiega il deputato pentastellato Alessandro Melicchio che insieme al collega Giuseppe Giorno coordina la campagna per le regionali calabresi – Se si trova un candidato di alto profilo che sia garanzia per tutta la coalizione si può anche fare a meno di uno strumento che è stato di un solo partito”.
Un possibile nome ‘civico’ gradito ai 5Stelle potrebbe essere quello di Enzo Ciconte, ex parlamentare Pci e Pds e docente di Storia delle mafie italiane al Collegio Santa Caterina dell’Università di Pavia: “Senza volere dare per certa la sua candidatura, il suo è un profilo di alto rilievo che può essere a garanzia dell’unitarietà della coalizione, e sulle tematiche antimafia, che stanno particolarmente a cuore al Movimento 5 Stelle e che in Calabria sono a maggior ragione più importanti – conferma Melicchio – Quindi potrebbe essere ma prima serve una discussione e poi vedremo. Se abbiamo preclusioni su candidature politiche? Conte ha detto chiaramente che preferiremmo un candidato civico”. Ma, “In questo momento è inutile fare previsioni” taglia corto Boccia.