“Questo non è il momento delle polemiche e degli attacchi, questo è il momento del coraggio e ne servirà tanto per cambiare questo paese”. E’ quanto ha detto il capo politico del MoVimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, al termine delle consultazioni con il premier incaricato Giuseppe Conte. Di Maio ha consegnato a Conte anche un documento contenente i 20 punti programmatici elaborato dai gruppi parlamentari 5S. “I nostri punti del programma sono chiari – ha aggiunto il leader pentastellato – , se entreranno nel programma di governo allora si potrà partire, altrimenti sarà meglio tornare al voto il prima possibile”.
“Il problema migrazione – ha detto ancora Di Maio – è un problema serio, reale e concreto da affrontare con competenza e capacità nel rispetto delle sensibilità dell’opinione pubblica e puntando sulla revisione del trattato di Dublino. Passano i governi e le maggioranze ma nel mirino restiamo noi, bene, vuol dire che siamo dalla parte giusta”.
“Contrarietà a qualsiasi forma di patrimoniale” ha a poi aggiunto il capo politico del M5S. “Oggi si potrebbe dar vita a un Conte bis – ha detto ancora Di Maio -, uso il condizionale perché sono stato molto chiaro: o siamo d’accordo a realizzare punti del programma o non si va avanti. Non ha alcun senso parlare di modifiche ai decreti Sicurezza. Vanno tenute in considerazione le autorevoli osservazioni del capo dello Stato, ma non va cambiata la ratio dei provvedimenti”.
“La nostra priorità – ha ribadito Di Maio – è il taglio del numeri dei parlamentari, chi ha fatto cadere il governo pensava di poterlo evitarlo, va approvato nel primo calendario alla Camera alla ripresa dei lavori. Un anno e mezzo fa abbiamo vinto le elezioni politiche ma abbiamo ottenuto solo il 33%, 11 milioni di italiani ci hanno chiesto di realizzare un programma con punti che aspettano da decenni. Abbiamo fatto una scelta coraggiosa e abbiamo deciso di non relegare all’opposizione quel programma, abbiamo di portarlo al governo unendoci inevitabilmente ad altre forze politiche anche a rischio di sacrificare il parte del consenso per realizzare ciò che hanno votato 11 milioni di italiani”.
“Siamo stati al governo per 14 mesi – ha detto ancora – poi qualcuno ha deciso di far cadere tutto sprecando una occasione storica. Serve un serio taglio delle tasse, del costo del lavoro affinché possa aumentare il netto in busta paga. L’aumento dell’Iva va bloccato e in legge di bilancio vanno approvati gli aiuti alle famiglie per le nuove nascite. Dobbiamo rendere giustizia alle 43 vittime del Ponte Morandi, avevamo pronto il decreto per iniziare la revoca delle concessioni autostradali e va fatto il prima possibile”.