Il leader del Movimento 5 Stelle ed ex presidente del Consiglio durante la pandemia, Giuseppe Conte, si scaglia contro l’istituzione di una commissione d’inchiesta parlamentare sul Covid. “Io vi accuso davanti al popolo italiano perché questa commissione è una farsa, un atto di vigliaccheria, non una mossa di coraggio, è uno schiaffo agli italiani, lo darete senza la nostra complicità”, afferma parlando in Aula alla Camera.
Il presidente pentastellato si scaglia all’attacco della maggioranza e non solo: “Avete solo i numeri dalla vostra parte, non vi riconosciamo nessuna autorevolezza politica e morale, questa commissione ve la fate da soli”.
Conte contro la maggioranza (e Renzi) sulla commissione d’inchiesta Covid
Conte va all’attacco non solo di Matteo Salvini e Giorgia Meloni, oggi al governo, ma anche di Matteo Renzi. L’accusa nei loro confronti è di “sciacallaggio politico” durante il periodo del Covid, quando lo stesso Conte era a Palazzo Chigi. Conte in Aula dice: “Ricordo il leader della Lega, Salvini: tutto e il contrario di tutto. Renzi in mondo visione per dire di ‘non commettete gli errori che stiamo commettendo noi’; per non dire di Meloni che dall’opposizione tuonava contro il governo accusandoci di essere criminali, appariva trasfigurata quando si scagliava contro la proclamazione dello stato di emergenza. E Santanchè, imbarazzante…”.
Per Conte la commissione d’inchiesta è “un insulto agli italiani, alla sofferenza delle famiglie e a tutti coloro che sono stati in trincea: personale sanitario, polizia”. A suo giudizio la commissione, così come è stata pensata, è “un plotone di esecuzione politica che ha due nomi: Conte e Speranza”. All’attacco anche l’ex ministro della Salute, Roberto Speranza, che parla di una commissione “indegna di un Paese civile”. Per il deputato del Pd si tratta di un “tribunale politico per colpire i principali esponenti dei governi che vi hanno preceduto”.