di Marco Castoro
Antonio Conte lascia la Nazionale subito dopo gli Europei. Niente vacanze, di corsa a Londra a guidare il Chelsea. La notizia era nell’aria da tempo ma è stata confermata ufficialmente dal presidente della Federcalcio, Tavecchio. Conte ha svolto un ottimo lavoro in azzurro, nonostante tutti gli ostacoli che da sempre i club mettono sul percorso della Nazionale. In pratica Conte si è dovuto scontrare con la stessa opposizione che anche lui faceva quando era alla guida della Juve. Niente stage infrasettimanali, tanto per dirne una. Con i bianconeri il tecnico ha vinto tre scudetti di fila, rafforzando la sua fama da vincente. Ha vinto anche con Bari e Siena. E perché no anche con la Nazionale è destinato a fare un buon Europeo. Sulla carta non siamo tra i favoriti, ma siamo pur sempre l’Italia. E gli azzurri quando non partono come la squadra da battere ci hanno sempre stupito.
I PRECEDENTI – Anche al termine dell’Europeo del 2008 cambiò il ct azzurro. Donadoni se ne andò per lasciare il posto al ritorno di Lippi, il campione del mondo che naufragò in Sud Africa. Poi arrivò Prandelli che dopo un buon Europeo è caduto ai Mondiali in Brasile. Con Conte l’Italia si è ringiovanita, ha costruito un buon gruppo e una squadra promettente che può anche essere la sorpresa dell’Europeo.
IL VALZER – La successione di Conte aprirà il valzer delle panchine. Tra i più accreditati per prendere il suo posto ci sono Capello, Ventura, Ranieri, Cannavaro e Donadoni (difficile pensare a un suo ritorno). Per il primo e il secondo sarebbe il coronamento di una carriera. Soprattutto per don Fabio che ha già trionfato ovunque. Ventura invece ha vinto poco, però ha saputo valorizzare tanti talenti. Poi c’è Ranieri che ha l’età degli altri due e che dopo l’eccezionale stagione con il Leicester in Inghilterra può coronare il sogno. Anche se con la nazionale greca non è che sia andata così bene. Per contro pure Capello con Inghilterra e Russia alla fine non ha vinto nulla. Perché una cosa è allenare un club, tutt’altra è fare il selezionatore. Cannavaro è il giovane su cui investire. Il capitano del Mondiale 2006 di Berlino. Con lui potrebbe esserci Lippi come direttore tecnico, se l’ex ct non finirà, come sembra molto probabile al Milan a fare da chioccia a Brocchi, il giovane preferito da Berlusconi. L’alternativa sulla panchina rossonera è Di Francesco del Sassuolo. Ci sarà un effetto domino anche sui club. Tra le big Allegri (Juve), Sarri (Napoli) e Spalletti (Roma) dovrebbero restare per un altro anno. Anche il tecnico della Juve perché grandi club come Manchester United (Mourinho), Manchester City (Guardiola), Chelsea (Conte) e Bayern (Ancelotti) hanno già scelto i loro allenatori. C’è ancora la casella Real Madrid, ma bisogna vedere se Allegri sia considerato con i requisiti adatti. Mancini e Mihajlovic potrebbero cambiare panchina. Il serbo può andare al Torino o alla Lazio. L’interista chissà. Può restare nerazzurro, può andare all’estero o, perché no, arrivare in azzurro. Che sia lui la sorpresa dell’ultim’ora?