Conte ad Avellino respinge ogni possibile dialogo con il Pd di Letta. E attacca la legge elettorale che condanna l’Italia all’instabilità

Conte ad Avellino ha bocciato il Pd di Enrico Letta e la legge elettorale, rivendicato una politica volta a tutelare i cittadini.

Conte ad Avellino respinge ogni possibile dialogo con il Pd di Letta. E attacca la legge elettorale che condanna l’Italia all’instabilità

Il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha partecipato a una manifestazione elettorale ad Avellino durante la quale ha respinto ogni dialogo con l’attuale vertice del Partito Democratico e ha contestato la legge elettorale che condanna il Paese all’instabilità politica.

Conte ad Avellino attacca la legge elettorale che condanna l’Italia all’instabilità

Continua la campagna elettorale di Giuseppe Conte tra la gente. Nel primo weekend di settembre, l’ex premier si è recato in Campania. Dopo il sabato a Napoli, dove ha incontrato i cittadini di comunità come San Giovanni a Teduccio e Barra, nella mattinata di domenica 4 settembre si è recato ad Avellino per prendere parte a una manifestazione elettorale, affiancato dal vicepresidente pentastellato, Michele Gubitosa; dal sottosegretario all’Interno, Carlo Sibilia; e dall’ex ministro, Stefano Patuanelli.

Nel corso della manifestazione elettorale, il leader del M5S ha ascoltato gli abitanti che si sono riuniti per accoglierlo e ha affrontato temi cruciali come, ad esempio, la piaga del caro energia che sta mettendo in ginocchio famiglie e imprese. Ribadendo la necessità di procedere alla separazione dei costi del gas e dell’elettricità, Conte ha affermato la misura “può essere una utile prospettiva, nella situazione di emergenza, separare il prezzo del gas da quello dell’elettricità”.

Il presidente dei 5S, poi, si è scagliato duramente contro l’attuale legge elettorale che condanna, in modo costante e inevitabile, l’Italia all’instabilità politica e la tiene in ostaggio di esecutivi che non otterranno mai una salda maggioranza alle urne. “L’attuale legge elettorale va assolutamente cambiata. Ci siamo dovuti adeguare, ma non siamo contenti di offrire ai cittadini la prospettiva di liste bloccate. È una legge che dobbiamo superare”, ha detto. Soffermandosi sui candidati del M5S, però, ha ricordato e garantito che la scelta “è passata al vaglio della comunità degli iscritti, quindi le nostre candidature hanno la forza di una comunità che le ha scelte e le sostiene” e ha aggiunto che non si tratta di “candidature familistiche che esprimono una oligarchia partitica”.

Conte ad Avellino boccia il Pd di Letta: non ci sarà dialogo con l’attuale vertice

Dalla manifestazione organizzata ad Avellino, poi, Conte sferrato un nuovo attacco all’ex alleato del Partito Democratico, Enrico Letta. Contestando le scelte messe in campo dal segretario dem dopo le dimissioni rassegnate da Mario Draghi e commentando le ripetute accuse  che gli sono state rivolte dagli avversari del Centrosinistra, il leader pentastellato ha tuonato: “Io non voglio alimentare polemiche personali tra leader. La campagna elettorale non può essere basata su polemiche personali e dunque io a Letta non rispondo. Chiedo però che Letta spieghi alla comunità Pd perché ha abbandonato l’agenda Conte 2 ed è rimasto folgorato dall’agenda Draghi, è passato da 1 mln di cittadini salvati dalla povertà in pandemia a 6 euro lordi al mese in busta paga per i lavoratori, ci pagano una colazione. Basta mistificazioni su voto utile, basta trattare gli elettori così come se fossero persone non avvedute. Bisogna dare il voto giusto”.

Battendo ancora sui rapporti che attualmente sussistono tra M5S e dem, poi, l’ex premier bocciato ogni possibile dialogo con la coalizione di Centrosinistra. “È assolutamente improbabile la possibilità di tornare al dialogo con questo vertice del Pd”, ha detto. “L’attuale vertice del Pd rappresenta assolutamente un problema: non ci sono le condizioni per immaginare oggi la possibilità di dialogo”.

La nota dei senatori 5S Lanzi e Cratti

La campagna elettorale del M5S si sta facendo sempre più intensa e sta mostrando un marcato ritorno alle origini, con il presidente pentastellato che si sta riavvicinando alla popolazione schiacciata dalla pressione del caro energia e dalla crisi economica che si è abbattuta sul Paese nell’era post Covid e della guerra in Ucraina.

In questo contesto, i senatori 5S e referenti per l’Emilia-Romagna, Gabriele Lanzi e Marco Cratti, hanno diramato una nota ufficiale per ricordare agli italiani il modo in cui Conte è riuscito a tutelare il Paese durante il periodo della pandemia, scongiurando una catastrofe economica e sociale, e ottenere i soldi del Pnrr. “Come nel 2020, oggi il nostro Paese sta attraversando una gravissima crisi economica e sociale. Tutti riconoscono a Giuseppe Conte di essere riuscito a gestire in maniera esemplare la fase della pandemia rassicurando i cittadini in un momento di preoccupazione e sconforto, salvando migliaia di imprese dalla crisi e ottenendo oltre 200 miliardi dall’Europa”, si legge nella nota. “Ci è riuscito da solo, grazie al sostegno del MoVimento 5 Stelle. Ricordiamo benissimo l’atteggiamento del centrodestra dai banchi dell’opposizione, che ha sempre tifato contro il successo dell’Italia. È grazie a Giuseppe Conte che siamo diventati un esempio da seguire in tutto il mondo. Proprio per questo, oggi, riteniamo che non ci sia persona migliore del Presidente Conte in grado di riportare l’Italia fuori dalla grave crisi che stiamo vivendo. Abbiamo previsto con diversi mesi di anticipo le difficoltà cui saremmo andati incontro in questo autunno. E con largo anticipo abbiamo anche proposto le soluzioni in grado di risolverle. Non era così difficile per chi, come il MoVimento 5 Stelle, è sempre stato concentrato soltanto sul bene del Paese e di tutti i cittadini. Purtroppo, tutti gli altri partiti ci hanno ignorato. Evidentemente erano intenti a fare i loro interessi o quelli dei potentati che sono soliti tutelare”, hanno concluso i due senatori 5S.

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