In Europa per portare istanze di pace, perché “abbiamo bisogno di messaggeri di pace”. È il messaggio pacifista ribadito sabato a Lecce dal presidente del M5S Giuseppe Conte, in Puglia per l’assemblea regionale del Movimento. “I nostri europarlamentari andranno a Bruxelles, dove si prendono la maggior parte delle decisioni che riguardano l’Italia, come costruttori di pace – ha spiegato -. Dobbiamo per prima cosa porre fine al conflitto russo-ucraino, tutelando gli interessi dell’Ucraina, e chi ha scelto l’attuale strategia militare non lo sta facendo. L’idea di ottenere una vittoria militare sulla Russia è stata un fallimento e dobbiamo prenderne atto”.
“Far ripartire subito i negoziati di pace Russia-Ucraina”
“Bisogna impostare subito dei negoziati di pace, se li avessimo fatti quando lo abbiamo detto noi all’inizio avremmo avuto più potere contrattuale – ha aggiunto Conte -. Questo potere oggi è diminuito, ma siamo sempre in tempo per cercare di indirizzare verso una via di uscita che adesso non c’è. Dobbiamo concentrare le risorse non in questa folle corsa al riarmo, ma per tutelare i diritti sociali dei cittadini”.
In lista solo pacifisti convinti
Circa le liste per le europee, il presidente M5s ha rivelato: “Dopo un confronto serio, meditato abbiamo visto che in politica estera non c’era piena condivisione della linea politica”. Ecco perché non sono state inserire nel listino delle candidature per le elezioni europee alcune personalità di rilievo. E Conte, che ha indicato una sua rosa di 10 nomi da sottoporre al vaglio degli iscritti, spiega: “Mi sono assunto la responsabilità di inserire personalità che sposano i nostri valori, i nostri principi, la nostra linea politica. Non ci nascondiamo dietro la voce ‘partito plurale’, i nostri elettori”, coloro che voteranno M5s “devono essere certi” che gli eletti “si batteranno per negoziati di pace senza se e senza ma”.
Poi la stilettata a Meloni: “Giorgia, l’amica del popolo, non sta lavorando per il popolo – attacca -, è entrata nel consesso dei potenti della Terra, si siede a Bruxelles, a Washington. Recepisce tutte le proposte altrui senza fiatare, ma al popolo italiano ci pensa davvero?”.
E contro i morti sul lavoro, Conte rilancia il referendum Cgil
E, dopo l’ennesima tragedia sul lavoro, Conte attacca, rilanciando il referendum della Cgil: “Cosa si può fare concretamente? Bisogna agire sulla prevenzione, sulla formazione e sulla repressione”. “Io ho sottoscritto un referendum della Cgil che prevede in caso di appalti e subappalti a cascata, ci sia sempre la corresponsabilità dell’appaltante principale – ha spiegato – Noi proponiamo l’istituzione di una Procura nazionale per quanto riguarda il lavoro, perché anche i giudici devono essere specializzati per questa cause molto specialistiche che richiedono consulenze molto sofisticate. Abbiamo proposto anche il reato di omicidio sul lavoro, non per vessare gli imprenditori ma per definire meglio la fattispecie di reato”. “Bisogna andare in questa direzione, sperando che questa carneficina che si consuma ormai quasi quotidianamente non abbia più luogo”, ha concluso.