Con l’aumento del consumo di farmaci antidepressivi tra la popolazione e in attesa di una misura a livello nazionale accompagnata da contributi ad hoc, le Regioni italiane hanno deciso di attivarsi e procedere all’introduzione dello psicologo di base.
Consumo di antidepressivi in aumento, arriva lo psicologo di base nelle Regioni italiane
È aumentato del 10% in appena un lustro il consumo di farmaci antidepressivi in Italia. Solo nel 2022, la popolazione ha speso 288 milioni di euro per acquistare simili medicinali. In totale, sono state vendute un miliardo e 55 milioni di dosia fronte dei 960 milioni del 2018. Con l’erogazione del bonus psicologo, inoltre, i fondi hanno risposto solo al 10% delle 400 mila domande presentate. Solo questi dati sarebbero sufficienti a dimostrare l’urgenza di un intervento strutturale su base nazionale per affrontare il problema della salute mentale.
In materia di tutela e cura della salute mentale, tuttavia, l’Italia si classifica solo al 21esimo posto al mondo per la spesa in quest’ambito specifico che rappresenta il 3% del costo della sanità al contrario del 14% della Francia, dell’11% della Germania e del 10% del Regno Unito.
Alla luce di simili circostanze, le Regioni hanno deciso di intervenire autonomamente per colmare le lacune dello Stato, procedendo con l’istituzione della figura dello psicologo di base gratuito. Il professionista lavorerà in collaborazione con il medico di famiglia e il pediatra e offrirà un primo livello di assistenza per poter affrontare i problemi sul nascere e indirizzare i pazienti verso professionisti adeguati.
Intanto, in occasione di un’intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore, il ministro della Salute Orazio Schillaci è intervenuto sul tema e ha dichiarato che il Governo è intenzionato a introdurre lo psicologo di base su scala nazionale anche se, per il 2023, ha stanziato solo 5 milioni di euro per il bonus psicologo ossia circa un quinto rispetto al 2022.
La situazione nel Paese
In Italia, la prima Regione ad aver introdotto lo psicologo di base è stata la Campania. Con la legge 35 del 3 agosto 2020, impugnata dal Governo ma considerata legittima dalla Corte costituzionale nel 2021, la Campania ha stanziato 600 mila euro l’anno per la figura professionale da collocare nei distretti sanitari delle Asl. Si tratta di liberi professionisti in convenzione che aiutano i pazienti ad affrontare le difficoltà psicologiche acuite dalla pandemia Covid.
Anche l’Abruzzo ha approvato una legge simile a quella campana ad ottobre 2022 mentre, in Piemonte, a giugno 2022, è stata deliberata l’introduzione di 55 psicologi il cui compito consiste nell’occuparsi dei casi considerati più critici prima che degenerino. La misura è stata adottata anche dalla Toscana e dalla Lombardia mentre la Liguria sta valutando la possibilità di procedere all’istituzione del servizio. In Sicilia, la legge è all’esame dell’assemblea regionale. Il disegno di legge presentato in Puglia è stato fermato dalla Corte costituzionale perché non avrebbe permesso alla regione di rientrare dal deficit sanitario ma, a breve, tornerà in esame. Infine, in Emilia-Romagna, il progetto è già partito per le case di comunità ossia i presidi sanitari locali attivi dal 2021.
Nel frattempo, la questione della salute mentale si fa sempre più delicata e pressante tra i più giovani. Nel 2022, un minore su quattro ha manifestato sintomi depressivi mentre uno su cinque soffre di disturbi d’ansia e il consumo di farmaci per il sistema nervoso centrale è aumentato del 6% nel 2021 rispetto all’anno precedente. Il 6,6% dei giovani tra i 15 e i 19 anni, invece, ha fatto uso di farmaci antidepressivi nel 2022.