di Stefano Sansonetti
Ormai ha le mani in tutte le principali partite economiche del paese. Al punto da dare l’impressione di sostituirsi, spesso e volentieri, alle stesse istituzioni che è chiamata ad affiancare. Il potere della multinazionale della consulenza Kpmg, in Italia, non sembra proprio conoscere sosta. Si prenda l’ultimo affare messo a segno in ordine di tempo. Nei giorni scorsi la società si è aggiudicata un superappalto del Tesoro per il servizio di consulenza a beneficio delle regioni alle prese con i piani di rientro dal deficit sanitario. Un vicenda in cui ballano miliardi di euro di buchi di bilancio in cui rischiano di sprofondare sette regioni: Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Molise, Piemonte e Sicilia. Il valore stimato della consulenza, assegnata a ridosso di Natale proprio alla Kpmg (in compagnia di PricewaterhouseCoopers ed Ernst&Young), è di 38 milioni di euro (pagati dalle regioni). E non è la prima volta.
Poteri immensi
La Consip, società del Tesoro che ha curato la procedura, già nell’ottobre del 2011 aveva assegnato lo stesso servizio sempre a Kpmg. Si tratta di un bis, quindi, che fa capire come ormai in Italia la questione dei debiti sanitari passi non solo dalle mani delle regioni, ma anche (e forse soprattutto) da quelle della multinazionale della consulenza. Del resto basta andare a leggere il capitolato tecnico per rendersi conto dei poteri che la società avrà ancora una volta in mano. Il servizio, infatti, consiste nel “supportare le regioni nelle attività connesse al raggiungimento degli obiettivi di risanamento dei conti, riorganizzazione e riqualificazione dei servizi sanitari interessati”. Tra le attività di consulenza, per entrare più nel dettaglio, ci sono “le procedure di ricognizione e riaccertamento dei debiti sanitari pregressi, di certificazione, di gestione amministrativa e contabile delle risorse derivanti dai prestiti sottoscritti”. Insomma, inutile girarci intorno: Kpmg farà un po’ di tutto. Esattamente come accade all’interno di molti altri enti e società pubbliche. Sono in tanti, infatti, ad affidarsi alla multinazionale guidata in Italia da Franco Masera, un Ciampi boy, da una vita in Kpmg e fratello dell’ex ministro del bilancio Rainer Masera. Per esempio c’è la Cassa Depositi e Prestiti, controllata dal Tesoro, che nei mesi scorsi ha versato alla società 4,5 milioni di euro per servizi come “indagini di natura patrimoniale e finanziaria”, “redazione di perizie” e “supporto nelle valutazioni richieste dai principi contabili internazionali”. Di più, perché la Kpmg ha di fatto dedicato un suo uomo, Alessandro Carpinella, alle attività della strategica Cassa.
Bandi ricchi
E che dire dell’Inps? Da un documento di Kpmg pubblicato nel 2011 si apprende per esempio che il gruppo ha sviluppato per l’ente previdenziale “un supporto nella gestione e controllo dei fondi per il welfare”. Senza contare che la multinazionale nel marzo scorso si è aggiudicata un lotto di un superbando Inps (che complessivamente valeva 170 milioni di euro) per un servizio di manutenzione del software applicativo dell’ente presieduto da Antonio Mastrapasqua. Una presa sull’istituto che nel 2012 entrò nel mirino di un’interrogazione dell’allora senatore dell’Idv Elio Lannutti, il quale chiese conto al ministero del lavoro di come “la Kpmg sia penetrata all’interno delle attività nevralgiche dell’istituto”.